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Rivoluzione digitale in Australia: da oggi niente social per i minorenni

Gli under 16 perdono dunque l’accesso ai propri account su YouTube, TikTok, Facebook, Snapchat, Instagram, X, Reddit, Twitch e Threads

Francesca Aglieri Rinella

10 Dicembre 2025, 15:03

Rivoluzione digitale in Australia: da oggi niente social per i minorenni

L'Australia è il primo Paese al mondo a vietare, da oggi, l’uso dei social network ai minori di 16 anni.

Gli under16 perdono dunque l’accesso ai propri account su YouTube, TikTok, Facebook, Snapchat, Instagram, X, Reddit, Twitch e Threads.

Le piattaforme sono tenute ad aver già rimosso gli account intestati a utenti sotto soglia nel Paese e a impedire nuove registrazioni; in caso di inadempienza sono previste sanzioni fino a 49.500 dollari australiani (circa 28.000 euro).

Tutti i servizi, tranne X, hanno confermato che si adegueranno al divieto.

Come riferisce il quotidiano Guardian Australia, l’attuazione ha incontrato intoppi iniziali: numerosi minorenni sono riusciti a superare i test di “facial age assurance”. Il governo ha assicurato che tali criticità verranno superate.

Intanto molti ragazzi hanno trascorso le ultime settimane sottoponendosi a verifiche dell’età e preparandosi a possibili disattivazioni, scambiandosi numeri di telefono per non perdere i contatti.

“Sin dal principio abbiamo riconosciuto che questo processo non sarà perfetto al 100%”, ha scritto il primo ministro Anthony Albanese in un intervento pubblicato su diversi quotidiani. “Ma il messaggio che la norma esprime è chiaro al 100%. L’Australia stabilisce l’età legale per bere alcolici a 18 anni perché la società riconosce i benefici all’individuo e alla comunità di un tale approccio. Il fatto che dei teenager occasionalmente trovano il modo di bere alcolici non diminuisce il valore di un chiaro standard nazionale”, ha aggiunto.

Sondaggi ricorrenti indicano che due terzi degli elettori sostengono l’innalzamento a 16 anni dell’età minima per accedere ai social media.

La misura sarà oggetto di una valutazione indipendente da parte di un gruppo consultivo accademico, incaricato di analizzarne gli effetti nel breve, medio e lungo periodo. L’ente regolatore dovrà stabilire se le piattaforme adottano misure “ragionevoli” per conformarsi, e le informazioni raccolte saranno rese pubbliche, ha precisato Albanese.

Il provvedimento ha suscitato attenzione a livello internazionale: Danimarca, Norvegia e Malaysia valutano iniziative analoghe; la Unione Europea ha approvato una risoluzione in tal senso, mentre un portavoce del governo britannico ha fatto sapere che Londra sta “monitorando da vicino l’approccio dell’Australia alle restrizioni di età”.