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La storia

Il caso della “casa nel bosco”, martedì l’udienza che può cambiare tutto sul futuro dei tre bambini

I piccoli si trovano in casa famiglia per carenze abitative ed educative, c'è stato anche l'intervento anche dell'ambasciata australiana

Redazione La Sicilia

14 Dicembre 2025, 19:05

Il caso della “casa nel bosco”, martedì l’udienza che può cambiare tutto sul futuro dei tre bambini

È diventata una vicenda simbolo, quella della famiglia che viveva isolata in un casolare tra i boschi di Palmoli, in provincia di Chieti. La storia è esplosa mediaticamente lo scorso novembre, quando il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila ha sospeso la responsabilità genitoriale di Nathan e Catherine e disposto il trasferimento dei tre figli, di età compresa tra i sei e gli otto anni, in una casa famiglia a Vasto. Da quel momento, il “caso della casa nel bosco” ha catalizzato l’attenzione di opinione pubblica, politica e istituzioni.

Le criticità emerse

La decisione dei giudici era motivata da gravi carenze: condizioni abitative precarie, isolamento sociale, problemi sanitari e soprattutto lacune educative. La tutrice dei minori ha raccontato che i bambini non sanno leggere e stanno appena imparando l’alfabeto; la maggiore riesce a scrivere solo il proprio nome sotto dettatura. Elementi che hanno rafforzato la necessità di un periodo di osservazione nella struttura protetta.

Le mosse della difesa

Il 4 dicembre i legali della coppia hanno presentato una nuova possibilità: una sistemazione abitativa temporanea offerta da una famiglia del territorio, in attesa della ristrutturazione del casolare. Una proposta che mira a dimostrare la volontà dei genitori di superare le criticità segnalate. Tuttavia, curatrice e tutrice hanno sottolineato che il tempo trascorso dai bambini nella casa famiglia è ancora troppo breve per valutare un reale cambiamento.

L’intervento internazionale

La vicenda ha varcato i confini nazionali: nei giorni scorsi due rappresentanti dell’ambasciata australiana hanno visitato la struttura di Vasto, segno dell’attenzione delle autorità consolari. Catherine, in udienza, ha inoltre ricordato l’esistenza di un conto corrente in Australia intestato ai figli, alimentato dai parenti, come garanzia economica per il loro futuro.

Il fronte politico

Il caso ha acceso anche il dibattito politico. Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, ha attaccato duramente gli assistenti sociali, auspicando che i bambini possano tornare a casa per Natale e accusando le istituzioni di “accanimento” contro una famiglia che viveva nei boschi.

L’attesa per martedì

Ora tutto si concentra sull’udienza in Corte d’Appello all’Aquila: sarà il momento decisivo per stabilire se i tre bambini potranno tornare con i genitori o se resteranno nella casa famiglia. Una decisione che segnerà il futuro di una vicenda che, partita da un casolare isolato, è diventata un caso nazionale.