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Il provvedimento

Pensioni, è polemica: «Meloni come la Fornero, si andrà sempre più tardi e il riscatto laurea varrà meno»

Alle accuse di Anief e Cgil sulle proposte dell'esecutivo, risponde Borghi (Lega): «Non è vero». Marattin: «Governo come Karate Kid, metti la cera, togli la cera». Casse private: iscritti 1,66 milioni di professionisti 

Leandro Perrotta

17 Dicembre 2025, 11:24

11:53

Manovra, scoppia la polemica: «Meloni come la Fornero: in pensione sempre più tardi e il  riscatto laurea varrà meno»

Si andrà in pensione più tardi, arrivando nel 2031 a 43 anni i 9 mesi di contributi per quella anticipata, e anche la laurea riscattata varrà meno. Ma ci sarà anche l'adesione automatica ai fondi complementari, e un blocco dell'aumento dell'età pensionabile nel prossimo biennio. Il testo della Manovra economica sarà in aula al Senato lunedì 22 dicembre. Il voto finale è previsto per martedì 23 dicembre, secondo quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama.

La modifica proposta dal governo per la previdenza sociale, contenuta in un maxi-emendamento da 3,5 miliardi alla Legge di bilancio, sta scatenando le prevedibili polemiche. La segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione ha commentato duramente le misure contenute nell'articolo 43 del maxi-emendamento: «Se qualcuno avesse avuto ancora qualche dubbio, il maxi-emendamento del Governo alla legge di bilancio lo ha definitivamente chiarito: si andrà in pensione sempre più tardi. Con queste scelte l’Esecutivo riesce in un’impresa clamorosa, quella di superare persino la legge Monti-Fornero, rendendo il sistema previdenziale ancor più rigido, ingiusto e punitivo per lavoratrici e lavoratori». Critiche alle quali hanno fatto seguito quelle di Anief, sindacato che ha raccolto 130 mila firme per una petizione volta proprio al riscatto agevolato della laurea per il personale scolastico ai fini pensionistici: «Perché allora non si annulla il riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria degli ufficiali delle forze armate, se proprio si deve risparmiare? Questo intervento dovrà essere rimosso nella prossima legge di bilancio perché non si può intervenire così senza valutare chiaramente tutte le conseguenze di quello che si approva».

Luigi Marattin, deputato e segretario del Partito liberaldemocratico, arriva a paragonare il governo Meloni «al Miyagi e Daniel-San di Karate Kid: metti la cera, togli la cera». Il motivo del paragone è dato dal fatto che «il governo taglia di 2 miliardi la spesa pensionistica nel prossimo decennio, aumentando l’età effettiva di pensionamento, ma poi in un altro articolo della legge di bilancio, spende 1,5 miliardi, invece di destinarli al taglio delle tasse come proponiamo noi, per anticipare di un mese l’età pensionabile nel prossimo biennio». «Con le modifiche alla Legge di bilancio il Governo tradisce tutte le promesse sulle pensioni. Altro che abolire la Fornero, si andrà in pensione sempre più tardi», dice invece la senatrice Raffaella Paita, capogruppo al Senato di Italia Viva e componente della commissione Bilancio di palazzo Madama.

«Salvini e Meloni avevano promesso di abolire la legge Fornero. Oggi fanno l’esatto contrario: la peggiorano e la rendono ancora più feroce. Altro che quota 100: sulle pensioni si va verso quota 110. Il governo ha sballato. Il nuovo emendamento della manovra, è un tradimento. Salari più bassi, meno diritti, pensioni sempre più lontane. E a pagare sono ancora una volta le nuove generazioni, truffate anche sul riscatto della laurea, i lavoratori e i pensionati». Così la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga.

Polemiche alle quali risponde il senatore della Lega Claudio Borghi Aquilini: «Non c'è nessunissima intenzione di alzare l’età pensionabile e meno che mai di scippare il riscatto della laurea. Le voci scritte in Legge di bilancio sono semplici clausole di salvaguardia che qualche tecnico troppo zelante ha inserito per compensare un possibile futuro aumento dei pensionamenti anticipati, che la norma incentiva sfruttando la possibilità data dal sistema 64 anni più 25 di contributi inclusa la previdenza complementare. Quello che succederà in futuro verrà monitorato di anno in anno ma posso dire con assoluta certezza che non ci sarà mai alcun aumento delle finestre di uscita o alcuno scippo dei riscatti della laurea a seguito di questa norma».

Professionisti: 1,66 milioni iscritti alle casse private

Intanto Adepp rende noti i dati dei prfessionisti iscritti alle Casse previdenziali private sono saliti dello 0,33%, rispetto all’anno precedente, arrivando a quota «un milione 657.776», mentre le entrate contributive sono state di 13,9 miliardi e le uscite per le prestazioni di 9,5 miliardi (sono, in tutto, 520.000 le pensioni corrisposte). Lo si legge nel XV rapporto dell’associazione dei 20 Enti previdenziali, presentato stamani, alla Camera. I pensionati attivi over60 sono in costante ascesa: 130.077 nel 2024 (erano 118.294 l’anno prima), con una salita dal 2024 al 2025 del 209,06%.