La guerra
Putin attacca i leader Ue: «Porcellini approfittatori»
Lo zar: "Vinceremo sul campo, liberemo le nostre terre storiche". Zelensky: "Vuole distruggere l'Ucraina e gli ucraini"
Vladimir Putin ha alzato sensibilmente i toni contro l’Unione europea, paragonando i Paesi del Vecchio Continente a «porcellini approfittatori» che avrebbero seguito la linea di Joe Biden, convinti del crollo imminente della Russia e desiderosi di trarne beneficio. Il Cremlino accusa Bruxelles di ostacolare un’intesa, mentre, secondo Mosca, Donald Trump punterebbe a una «agenda costruttiva» per la pace. Di segno opposto la lettura del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo cui Mosca «si sta preparando per un altro anno di guerra». Da Mosca si precisa che «non è prevista per questa settimana» una visita dell’inviato statunitense Steve Witkoff e che si attendono dagli Usa «i risultati del loro lavoro con gli ucraini e gli europei». Allo stesso tempo, il Cremlino invita a non farsi illusioni, perché la partecipazione delle capitali europee ai contatti «non promette bene». Il ministro degli Esteri Serghei Lavrov sostiene che l’obiettivo dei partner Ue sarebbe «convincere l'amministrazione Trump a seguire la strada europea al fine di non fermare la guerra scatenata Dall’Occidente contro la Federazione Russa». E Putin ha avvertito: «se il nemico e i suoi sponsor occidentali rifiutano di impegnarsi in colloqui concreti, la Russia otterrà con mezzi militari la liberazione delle sue terre storiche», riferimento alla presa delle regioni che Mosca considera proprie, Crimea inclusa.
Sul fronte militare, il comandante in capo ucraino Oleksandr Syrsky afferma che la Russia ha aumentato a 710.000 il numero dei militari destinati alle operazioni offensive. «Ulteriori segnali che si stanno preparando per un altro anno di guerra. E questi segnali non solo solo per noi. E’ importante che i partner li vedano», ha commentato Zelensky, avvertendo che Mosca punta a «distruggere l’Ucraina e gli ucraini» con «la legittimazione del furto della nostra terra». Il ministro della Difesa russo Andrei Belouov, durante una riunione al dicastero con Putin, non ha confermato la cifra di 710.000 effettivi, ma ha dichiarato che nel 2025 altri 410.000 uomini sono stati arruolati con contratti nelle forze armate. Ha inoltre avallato la valutazione che la Russia si stia preparando a proseguire e persino ad «aumentare i ritmi dell’offensiva» anche «nel prossimo anno», salvo il raggiungimento di un accordo ritenuto accettabile da Mosca.
Il Cremlino ha inviato un monito anche a Washington, replicando a indiscrezioni di Bloomberg secondo cui gli Stati Uniti starebbero valutando «un nuovo ciclo di sanzioni contro il settore energetico russo» per ammorbidire la posizione negoziale di Mosca. Una simile iniziativa, ha affermato il portavoce Dmitry Peskov, non potrebbe che «nuocere al miglioramento delle relazioni tra i due Paesi» e avrebbe riflessi negativi sulla soluzione del conflitto. Nel mirino delle invettive russe restano comunque i partner europei, come testimonia il paragone con i «porcellini». Secondo Putin, è l’Occidente ad aver provocato la guerra in Ucraina. «Tutti credevano che in un breve periodo di tempo avrebbero distrutto e fatto crollare la Russia», ha dichiarato il leader del Cremlino. «E i “porcellini” europei si sono immediatamente uniti a questo lavoro della precedente amministrazione americana nella speranza di trarre vantaggio dal crollo del nostro Paese, recuperare qualcosa che era stato perso in precedenti periodi storici e tentare di vendicarsi». Il presidente russo si dice tuttavia convinto che anche in Europa, come negli Stati Uniti, maturerà la consapevolezza della necessità di riaprire un dialogo con Mosca per «risolvere in modo pacifico tutti i problemi sorti negli ultimi anni». «È improbabile che ciò sia possibile con le attuali élite politiche. Ma in ogni caso — ha profetizzato Putin — sarà inevitabile man mano che continuiamo a rafforzare la nostra posizione. Se non con gli attuali politici, allora con un cambiamento nelle élite politiche in Europa».