IL LUTTO
Addio a Vince Zampella, il visionario dietro Call of Duty: il genio che ha riscritto lo sparatutto moderno si spegne a 55 anni
Un’auto rossa, un tunnel, un bagliore: la corsa che si ferma all’improvviso e lascia un vuoto enorme nell’industria dei videogiochi
La scena dura pochi secondi: una supercar color cremisi sbuca da un tunnel tra le montagne di San Gabriel, il rombo si fa eco nella gola della strada, poi l’inerzia si spezza contro il cemento. Fiamme, fumo, silenzio. In quell’attimo si chiude la parabola terrena di Vince Zampella, 55 anni, uno dei più influenti creatori di videogiochi della sua generazione, co-padre di Call of Duty e mente che ha rilanciato la sfida tecnologica e creativa degli shooter contemporanei. L’incidente è avvenuto nel primo pomeriggio di domenica 21 dicembre 2025, lungo l’Angeles Crest Highway, la spettacolare e insidiosa strada di montagna a nord di Los Angeles. Con lui c’era un passeggero. Per entrambi, la corsa non è proseguita.
La dinamica dell’incidente: cosa sappiamo finora
Secondo la ricostruzione iniziale della California Highway Patrol (CHP), la vettura—una Ferrari 296 GTS di ultima generazione—ha perso aderenza pochi istanti dopo l’uscita da un tunnel, è finita fuori traiettoria e ha impattato contro una barriera in cemento, prendendo poi fuoco. Il passeggero sarebbe stato sbalzato all’esterno, mentre il conducente è rimasto intrappolato nell’abitacolo. Non ci sono altri veicoli coinvolti. Il sinistro è stato segnalato attorno alle 12:45 del pomeriggio. Le autorità hanno indicato che l’indagine sulle cause è in corso e, al momento, non è stato possibile stabilire se velocità, condizioni del manto stradale, distrazione o altri fattori abbiano avuto un ruolo, né se alcol o sostanze siano stati determinanti.
Nel caos delle prime ore, alcuni media hanno riferito che entrambi gli occupanti fossero deceduti sul posto; altre testate, citando fonti sanitarie e di polizia, hanno riportato che il passeggero sarebbe spirato in ospedale. Una costante, tuttavia, è rimasta invariata: per Zampella, riconosciuto dalla comunità come una figura-chiave dell’industria, non c’è stato scampo.
Una strada spettacolare e letale
L’Angeles Crest Highway è un nastro d’asfalto lungo oltre 66 miglia, una “cartolina” che attira motociclisti e automobilisti di tutto il mondo, ma che porta con sé una reputazione di sinistrosità: curve cieche, pendenze, cambi repentini di aderenza. È qui che la Ferrari di Zampella—un modello ibrido con potenza combinata di oltre 800 cavalli—si è trasformata in una trappola mortale. Video diffusi sui social e rilanciati da alcuni media mostrano l’auto uscire dal tunnel e, pochi istanti dopo, impattare violentemente contro il new jersey in calcestruzzo: un fotogramma che ricorda quanto, su queste strade, l’errore possa essere fatale.
Il peso della notizia: la conferma e le prime reazioni
La conferma della scomparsa è arrivata attraverso una nota di Electronic Arts (EA), la compagnia che negli ultimi anni ha affidato a Zampella un ruolo di leadership su più fronti, inclusa la supervisione della serie Battlefield. Il comunicato ha definito l’impatto del creatore “profondo e di lunga portata” e ha ricordato il suo contributo nel dare forma all’intrattenimento interattivo moderno. Il giornalista Geoff Keighley, ideatore dei The Game Awards, ha parlato di un professionista “capace di riconoscere il talento e di metterlo nelle condizioni di creare opere eccezionali”, aggiungendo che il suo capolavoro “doveva ancora arrivare”. Parole che restituiscono la misura dell’assenza.
Dall’aspra realtà della guerra al mito pop: l’industria che gli deve un capitolo
Per capire perché la morte di Zampella risuoni ben oltre la cronaca, bisogna tornare ai primi anni Duemila. Con Jason West e Grant Collier, Zampella fonda nel 2002 Infinity Ward, lo studio che nel 2003 avrebbe lanciato il primo Call of Duty. Il colpo di grazia alle convenzioni del tempo arriva con Modern Warfare (2007) e Modern Warfare 2 (2009): realismo tecnico, ritmo cinematografico, un impianto narrativo che porta il fronte in salotto e cambia per sempre le regole del genere. In poco più di due decenni, la saga—nella sua interezza, evoluta negli anni anche sotto altri studi—supera la soglia delle 500 milioni di copie vendute nel mondo, un dato che la iscrive tra le poche proprietà videoludiche capaci di parlare un linguaggio universale.
La frattura con Activision e il nuovo inizio
Dopo la stagione d’oro iniziale, il rapporto tra Infinity Ward e Activision si incrina. La rottura sfocia nell’uscita di Zampella e West, che nel 2010 fondano Respawn Entertainment. Sotto questa nuova bandiera, Zampella mette in campo la sua idea di sparatutto futuristico con Titanfall e, soprattutto, porta nel 2019 la sorpresa Apex Legends, un battle royale free-to-play capace di attrarre decine di milioni di giocatori. Parallelamente, lo studio firma l’apprezzata doppietta Star Wars Jedi: Fallen Order (2019) e Star Wars Jedi: Survivor (2023), dimostrando che la visione di Zampella sapeva respirare anche fuori dall’arena degli FPS competitivi.
Negli ultimi anni, EA gli affida un compito delicato: rilanciare l’identità di Battlefield, uno dei brand più noti dello shooter militare. La sua regia strategica, sostenuta da team come DICE e Ripple Effect Studios, mirava a ricucire il patto con i fan attraverso un ritorno ai fondamentali e un focus su qualità, tecnica e servizi live. La scomparsa interrompe un percorso che molti osservatori ritenevano solo all’inizio della sua nuova curva ascendente.
La notizia, la verifica, il contesto
A dare per primo la misura globale della notizia sono state testate internazionali di primaria affidabilità: l’Associated Press ha riportato la morte a 55 anni, ricordando il ruolo di Zampella come pioniere e confermando la comunicazione ufficiale di EA. Altri media, dalla stampa britannica a quella statunitense, hanno ricostruito con dovizia di particolari la dinamica dell’incidente. Alcuni elementi—come il decesso del passeggero sul luogo del sinistro o in ospedale—sono variati nelle prime ore, come spesso avviene in situazioni in divenire; resta comunque consolidata la sequenza chiave: auto fuori strada, impatto con barriera, incendio, due vittime.
Un leader “giocatore”, capace di unire creatività e management
Tra le qualità più citate di Zampella c’è la rara combinazione di sensibilità da game designer e lucidità da manager. Non un semplice “capo” di studio, ma un facilitatore: sapeva costruire contesti creativi in cui team diversi potessero dialogare. Chi lo ha conosciuto lo descrive come un giocatore autentico—curioso, competitivo, pragmatico—capace di riconoscere a colpo d’occhio un’idea buona e di proteggerla dai compromessi sbagliati. In un’industria spesso schiacciata tra costi in crescita e aspettative monstre del pubblico, il suo metodo ha fissato un precedente: prototipazione rapida, iterazione, attenzione ossessiva al feeling delle meccaniche prima ancora che al glamour delle feature. Non a caso, tanto i colossi dalle vendite miliardarie quanto le produzioni single-player story-driven portano la sua impronta.

L’impatto culturale: Call of Duty e oltre
Quando Call of Duty esce nel 2003, il mondo pensa ancora allo sparatutto come a un campo d’addestramento per riflessi. Da lì in poi, con Modern Warfare, la serie mette in scena interrogativi sul conflitto contemporaneo, sulla guerra asimmetrica, sul rapporto tra tecnologia e morale. L’abilità di Zampella sta anche nell’orchestrare talenti e nel leggere il tempo: capire che il pubblico non cercava soltanto grafica e arsenali, ma sensazioni, ritmo, immaginari. È in questo respiro che si iscrive l’annuncio di un film live-action in lavorazione, ulteriore segno della trasformazione di Call of Duty in un fenomeno transmediale.
Cosa resta: l’eredità professionale e umana
Dietro i numeri, restano le persone. Zampella lascia una famiglia, colleghi, comunità di fan che ne hanno seguito il percorso con passione. Nel mondo dei videogiochi il suo nome è sinonimo di standard elevati e di sperimentazione. Con Respawn, ha dimostrato che si poteva innovare anche dentro ecosistemi corporate senza perdere l’anima indie dell’idea forte. Con il rilancio di Battlefield, ha provato a cucire gli strappi di un brand amato, cercando non la nostalgia ma una nuova identità. La sua scomparsa, improvvisa e crudele, è un promemoria che persino i pilastri del nostro immaginario pop sono fragili come chiunque altro.