23 dicembre 2025 - Aggiornato alle 14:36
×

CRONACA GIUDIZIARIA

Stupro di gruppo, le motivazioni della sentenza che ha condannato Ciro Grillo e tre amici: «pParticolare brutalità»

I giudici ribadiscono anche la piena attendibilità della persona offesa ed escludonoe senz’altro un’ipotesi di consenso

Alfredo Zermo

23 Dicembre 2025, 12:50

Stupro di gruppo, le motivazioni della sentenza che ha condannato Ciro Grillo e tre amici: «pParticolare brutalità»

Ciro Grillo e i suoi tre amici, condannati lo scorso 22 settembre per violenza sessuale di gruppo, avrebbero agito “con una particolare brutalità” ai danni della studentessa italo-norvegese di 19 anni che li ha poi denunciati. La ragazza “è ritenuta pienamente attendibile, perché le sue dichiarazioni risultano riscontrate”. È quanto si legge nelle motivazioni della sentenza redatte dai giudici del Tribunale di Tempio Pausania e depositate in cancelleria. Nel provvedimento, lungo 72 pagine, il collegio presieduto da Marco Contu ricostruisce i fatti avvenuti nel luglio 2019 in Costa Smeralda, nel residence di proprietà di Beppe Grillo. Quella sera, Ciro Grillo e gli amici Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, dopo avere conosciuto la giovane insieme a un’amica diciottenne, le invitarono nell’abitazione. Qui, secondo i giudici, si sarebbe consumata la violenza di gruppo ai danni di una delle due.

“Il collegio ribadisce la piena attendibilità della persona offesa, la quale, lungi da quanto sostenuto dalla difesa, ha fin da principio reso un racconto immutato nel suo nucleo essenziale; mentre le asserite contraddittorietà evidenziate dalla difesa degli imputati altro non devono ritenersi se non fisiologiche e dovute alla difficoltà della stessa di ricordare infiniti dettagli di una vicenda peraltro risalente a qualche anno prima rispetto alla sua escussione in dibattimento”.

“Quanto al carattere violento dei rapporti subiti — scrivono ancora i giudici — la descrizione della persona offesa esclude senz’altro un’ipotesi di consenso da parte della stessa, dato che si sono consumati in un contesto di costrizioni e impossibilità di reagire da parte della ragazza, che denotano la particolare brutalità del gruppo, coeso fin da principio, e che ha agito in un contesto predatorio e prevaricatorio, non tenendo in alcuna considerazione lo stato di fragilità in cui versava la ragazza.”