IL CASO
Panettone, festa e tragedia: la morte di un 47enne a Settimo Torinese riaccende l’allarme soffocamento
Un boccone che si ferma a metà strada tra gola e festa: cosa è successo davvero, perché accade e come possiamo evitarlo
La fetta è ancora nel piatto, la tavola di Vigilia apparecchiata in via Foglizzo, quartiere Borgo Nuovo di Settimo Torinese. Un attimo prima le risate, un attimo dopo il silenzio che pesa. È lì, nella pausa innaturale tra un respiro e l’altro, che un boccone di panettone – il dolce più innocuo e familiare del Natale – si trasforma in un corpo estraneo, blocca le vie aeree, vince la corsa contro il tempo. Nel primo pomeriggio del 24 dicembre 2025, Giovanni Lopez, 47 anni, muore soffocato davanti ai familiari. I soccorsi del 118 arrivano in pochi minuti, ma possono solo constatare il decesso. È un soffocamento accidentale: un evento improvviso, subdolo, che colpisce senza preavviso e che, dicono gli esperti, si può prevenire e in parte contrastare conoscendo le manovre giuste.
Cronaca essenziale: i fatti verificati
- L’episodio si consuma nel primo pomeriggio della Vigilia di Natale nell’abitazione dei genitori di Lopez in via Foglizzo, quartiere Borgo Nuovo. Durante il pasto, un boccone di panettone gli ostruisce le vie respiratorie. I familiari chiamano il 112. Intervengono i sanitari del 118 di Azienda Zero, i carabinieri di Settimo e il medico legale dell’Asl To4. Il decesso viene ricondotto a soffocamento accidentale.
- La notizia è stata confermata da più testate, tra cui Tgcom24, la Repubblica Torino, Corriere Torino e RaiNews Piemonte, con concordanza su luogo, dinamica e interventi.
Perché un dolce “morbido” può uccidere
Il panettone è soffice ma asciutto, ricco di alveoli e fibre che, se inglobate velocemente o con scarsa masticazione, possono compattarsi in un “tappo” vischioso. A rendere più insidioso il boccone concorrono spesso uvetta e canditi, elementi che possono aderire alla mucosa faringea o unirsi al bolo aumentando la coesione. Le feste sono un contesto tipico in cui si mangia parlando, ridendo, bevendo alcolici: tutto ciò riduce l’attenzione alla masticazione e altera i riflessi protettivi. Gli avvisi periodici delle aziende sanitarie su cibi natalizi a rischio – in particolare la frutta secca – ricordano che proprio durante dicembre l’incidenza degli incidenti da ingestione errata cresce, specie tra bambini e anziani.
I numeri: cosa dicono le statistiche italiane
In Italia le statistiche ufficiali sulle cause di morte, curate dall’Istat, confermano che le “cause esterne” – tra cui rientrano anche le ostruzioni delle vie aeree da corpo estraneo – rappresentano una quota non trascurabile del totale. Nel 2022 i decessi complessivi sono stati 721.974 (+2% sul 2021), con un parziale aumento delle cause esterne rispetto all’anno precedente. Il dettaglio per singolo meccanismo (come il soffocamento da cibo, codici ICD-10 W79/W80) è disponibile nelle tavole Istat, che nei rilasci più recenti aggiornano le serie e confermano l’attenzione degli epidemiologi a questi eventi “evitabili”. In termini assoluti, i decessi per soffocamento oscillano ogni anno in centinaia di casi, con picchi nelle fasce d’età più fragili.
Se la granularità più capillare dei dati su “soffocamento da cibo” arriva con qualche mese di ritardo, la tendenza è chiara: l’ostruzione acuta delle vie aeree resta tra le emergenze tempo-dipendenti con esito spesso fatale in assenza di manovre immediate e corrette.
Festività e rischio: perché il Natale moltiplica le trappole a tavola
Il menù delle feste è un mosaico di cibi a rischio: frutta secca e con guscio, dolci asciutti, carni fibrose, insaccati, formaggi stagionati, chicchi interi (come l’uva di Capodanno). La combinazione di distrazione (ci si alza, si brinda, si parla), alcol e masticazione frettolosa aumenta l’esposizione. Le campagne sanitarie invernali ricordano ogni anno di prestare attenzione, soprattutto con bambini e anziani, alla forma, dimensione e consistenza degli alimenti.
Per gli adulti, inoltre, alcune condizioni – disfagia post-ictus, protesi dentarie mobili, malattie neurodegenerative – incrementano il rischio anche con alimenti apparentemente innocui. La regola è semplice: ridurre la dimensione dei bocconi, evitare di parlare o ridere mentre si mastica, bagnare con un sorso d’acqua i cibi troppo asciutti come pandoro e panettone. In contesti affollati, programmare chi è “responsabile” dei più piccoli durante il pasto e tenere a mente le manovre di disostruzione.
Un Natale che non si dimentica
Raccontare la morte di Giovanni Lopez non è solo dare conto di una tragedia domestica: è un invito a trasformare l’emozione in prevenzione. Non esistono tavole a rischio zero, ma esistono tavole più consapevoli: dove si mastica senza fretta, si taglia il cibo con criterio, si evita di parlare con la bocca piena, si tiene a mente il 112 e la sequenza delle manovre. Non possiamo cambiare ciò che è già accaduto in quell’appartamento di Settimo Torinese, ma possiamo cambiare – da oggi – il modo in cui ci sediamo a tavola con chi amiamo.