Maltempo, in Emilia Romagna la notte delle sirene: evacuazioni nel Ravennate e allerta fiumi estesa tra Bologna e Ferrara
A Tebano il sensore del Senio supera la “soglia rossa”: famiglie in uscita verso il Palazzetto dello Sport. Domani il quadro delle allerte scende, ma i colmi di piena restano insidiosi. Focus anche sul Friuli, sferzato dal vento di Bora.
Il cartello “strada chiusa” luccica sotto la pioggia, mentre un altoparlante rimbalza tra le case basse di campagna un invito che non ammette esitazioni: “Chi ha ricevuto la notifica, si rechi al Palazzetto”. Stasera a Tebano, frazione lungo il fiume Senio, il sensore segna oltre la soglia rossa. Nella vicina Castel Bolognese scatta l’evacuazione mirata: porte che si aprono in fretta, borsoni essenziali, il corridoio umido verso il centro di accoglienza dove la Protezione Civile ha steso le brandine. È un Natale di sirene e di mappe idrometriche, con lo sguardo fisso ai grafici: il colmo di piena risale la valle, mentre tra Bologna, Ferrara e Ravenna si gioca una partita di ore, centimetri e argini.
Il quadro del giorno: monitoraggio minuto per minuto
Nel pomeriggio, il sensore di Tebano sul Senio ha superato la soglia 3 (rossa); in alcune letture il livello ha toccato circa 5,7 metri, con oscillazioni legate all’onda di piena. L’innalzamento è in linea con gli afflussi dai bacini collinari, dopo precipitazioni persistenti.
A Castel Bolognese il Comune ha attivato l’evacuazione per i residenti nelle aree più esposte, indirizzandoli al Palazzetto dello Sport predisposto come hub di accoglienza. Polizia Locale e volontari hanno percorso le vie adiacenti al fiume con altoparlanti per accelerare le operazioni.
In serata, nel Ravennate si è proceduto a un intervento d’urgenza: l’apertura di un varco sull’argine destro del Senio, subito dopo Tebano, per ridurre la pressione idraulica in un’ansa chiusa di circa 20 ettari. Una misura concordata tra i Comuni coinvolti, legata anche alle criticità rilevate in precedenti eventi.
L’ordine di evacuazione: cosa succede e a chi riguarda
La decisione del Comune di Castel Bolognese, guidato dal sindaco Luca Della Godenza, è stata comunicata con un messaggio netto: chi riceve la notifica deve dirigersi “senza indugio” al Palazzetto dello Sport. È l’applicazione della regola base in questi casi: agire durante la finestra utile, prima che l’acqua e la notte rendano tutto più difficile. Misure analoghe, in queste ore, sono state valutate o adottate anche in altri Comuni della Bassa Romagna, in particolare lungo il Lamone e il Santerno, a conferma di una pressione idraulica non uniforme ma diffusa.
Sul piano operativo, il Centro di Coordinamento dei Soccorsi in Prefettura tiene il filo tra i COC comunali, il Centro Operativo Regionale (COR) e le strutture tecniche di ARPAE Emilia-Romagna e dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, con aggiornamenti in tempo reale su idrometri, pluviometri e criticità in atto. È una rete che, da 36 ore di pioggia e verifiche, gira a pieno regime.
Tebano, il punto critico che accende l’allarme
La stazione idrometrica di Tebano è un “campanello” decisivo per comprendere cosa accadrà a valle: quando supera la soglia rossa, chi vive nelle fasce golenali sa che il margine di sicurezza si assottiglia. Nel tardo pomeriggio il Senio ha superato quel limite, innescando l’escalation di misure: allerta sui ponti e sulle arginate, inviti a non sostare nei pressi del fiume, chiusure di sottopassi a rischio. In altri nodi della rete di monitoraggio, come Casola Valsenio o il Ponte del Castello, i sensori hanno indicato rispettivamente superamenti di soglia gialla e soglia arancione, confermando la dinamica di propagazione verso la pianura.
Non meno rilevante la decisione, comunicata in serata, di aprire un varco sull’argine destro per liberare pressione in un’ansa chiusa: un’operazione tecnicamente delicata, che si adotta quando la salvaguardia dell’argine principale e dei centri abitati prevale sul rischio di allagare aree controllate. La nota pubblica ricorda che quella arginatura secondaria non risultava conforme dal punto di vista autorizzativo, fattore che ha pesato nel via libera all’intervento.
Le allerte: perché rosso oggi e arancione domani
Il bollettino regionale fotografa una situazione in rapida evoluzione. Per la giornata di giovedì 25 dicembre è stata dichiarata l’allerta rossa per “criticità idraulica” in pianura tra Bologna, Ferrara e Ravenna, con “osservati speciali” gli affluenti di destra del Reno e il fiume Idice oltre soglia 3. Dalla mezzanotte, le previsioni indicano un progressivo calo del rischio diffuso e uno “scivolamento” del codice sullo scenario di allerta arancione per le piene dei fiumi nelle tre province, con permanenza di innalzamenti localmente significativi nelle sezioni vallive del Senio e su alcuni tratti dell’Idice. Resta invece l’allerta gialla in vari territori per il rischio idraulico residuo e per le frane sui versanti già saturi.
Questa transizione, va chiarito, non equivale alla fine del pericolo: il deflusso in pianura ha inerzia, e i colmi possono richiedere ore per propagarsi. La prudenza resta quindi un obbligo, specie nei punti in cui gli argini lavorano vicino ai limiti e il reticolo minore fatica a smaltire.
Non solo Senio: Lamone, Santerno e il sistema bolognese
Mentre il Senio accende i riflettori nel Ravennate, i tecnici seguono con attenzione anche il Lamone e il Santerno. In serata, a Faenza il Lamone ha toccato livelli da soglia arancione, con indicazioni di possibile passaggio del colmo tra tarda serata e notte, e ordinanze di evacuazione mirata nel Comune di Bagnacavallo per le frazioni di Villanova e Glorie entro 300 metri dal fiume. Sul versante bolognese, la mappa delle criticità resta legata alla tenuta degli affluenti di destra del Reno e alle aree in cui si sono registrati rapidi aumenti idrometrici.
Friuli Venezia Giulia: Bora furiosa, interventi e allerte
Il titolo dell’allerta nazionale cita anche il Friuli Venezia Giulia: qui la giornata è stata segnata da raffiche di Bora fino a 90-100 km/h sulla costa tra Monfalcone e Trieste, con numerosi interventi dei Vigili del Fuoco per caduta alberi e tetti danneggiati. Nelle scorse settimane e mesi, il FVG ha alternato fasi di allerta gialla e arancione per temporali e rischio idrogeologico, con episodi di frane in Carnia e allagamenti diffusi, un contesto che rende il territorio sensibile alle nuove perturbazioni. Oggi il vento è il primo protagonista, ma il reticolo idrografico resta sotto osservazione.