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Putin tratta con gli Usa su Zaporizhzhia, mentre la guerra colpisce civili e volontari
Il presidente russo apre a una gestione congiunta della centrale nucleare occupata, senza Kiev. Intanto nell’est dell’Ucraina continuano gli attacchi con droni
Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che è in discussione con gli Stati Uniti una possibile gestione congiunta della centrale nucleare di Zaporizhzhia, senza il coinvolgimento dell’Ucraina. Lo ha affermato nel corso di un incontro con rappresentanti del mondo imprenditoriale, secondo quanto riportato dal quotidiano russo Kommersant, notizia ripresa anche dai media ucraini.
Secondo Putin, Washington sarebbe interessata ad avviare attività minerarie nell’area della centrale, mentre su iniziativa americana si starebbe valutando anche la fornitura di energia elettrica all’Ucraina. Il presidente russo ha inoltre sottolineato che tecnici ucraini continuano a lavorare nell’impianto, ma ora sarebbero in possesso di passaporti russi.
La centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, si trova nei pressi della città di Energodar, sulla riva sinistra del fiume Dnepr. È sotto controllo russo dal marzo 2022 ed è stata affidata alla gestione di Rosenergoatom, società del gruppo statale Rosatom.
Sul terreno, intanto, la situazione resta critica. Nella città di Kostiantynivka, nell’Ucraina orientale, nel distretto di Kramatorsk (regione di Donetsk), le forze russe continuano a colpire civili e volontari impegnati nelle evacuazioni. A denunciarlo è il capo dell’Amministrazione militare cittadina, Serhii Horbunov, in un post su Facebook ripreso da Rbc-Ukraine.
Secondo le autorità locali, un attacco con drone ha causato la morte di una persona e il ferimento di altre due, colpite mentre partecipavano a una missione di evacuazione. I feriti sono stati trasportati in ospedale a Druzhkivka. Il fuoco russo avrebbe colpito anche un’auto civile appartenente all’Associazione Volontari di Kramatorsk, impegnata quotidianamente nel trasferimento dei residenti dalle aree ad alto rischio. Non sono stati segnalati danni agli edifici residenziali.
L’Amministrazione militare di Kostiantynivka ha avvertito che “non esistono più luoghi sicuri” nella comunità, accusando le forze russe di prendere deliberatamente di mira veicoli e pedoni civili. Le autorità ribadiscono che l’evacuazione verso regioni più sicure resta l’unico mezzo efficace per salvare vite umane.
Parallelamente, la Russia denuncia un’intensificazione degli attacchi ucraini con droni. Il ministero della Difesa russo ha riferito che nella notte i sistemi di difesa aerea hanno intercettato e distrutto 77 droni ucraini ad ala fissa su diverse regioni del Paese. Secondo il comunicato, 34 droni sono stati abbattuti nella regione di Volgograd, 23 in quella di Rostov, cinque nella regione di Kaluga, cinque in Crimea, tre nella regione di Mosca – di cui uno diretto verso la capitale – tre sulle acque del Mar Nero, due nella regione di Belgorod, uno in quella di Voronezh e uno sul Mar d’Azov.
Il conflitto continua così a svilupparsi su più fronti: da un lato le manovre diplomatiche e strategiche intorno a infrastrutture chiave come Zaporizhzhia, dall’altro l’intensificarsi degli scontri e degli attacchi che colpiscono sempre più direttamente la popolazione civile.