26 dicembre 2025 - Aggiornato alle 16:58
×

Vaticano

L'Angelus di Papa Leone a Santo Stefano: gioia, perdono e cura come armi di pace

Il Sommo Pontefice invita a coltivare i buoni sentimenti: la fraternità come forza più vera delle armi

Redazione La Sicilia

26 Dicembre 2025, 14:38

14:41

L'Angelus di Papa Leone a Santo Stefano: gioia, perdono e cura come armi di pace

Durante l’Angelus nella festa di Santo Stefano protomartire, papa Leone ha richiamato i fedeli a coltivare la gioia e la pace anche in un tempo segnato da incertezza e sofferenza.

«Nelle condizioni di incertezza e di sofferenza del mondo attuale sembrerebbe impossibile la gioia. Chi oggi crede alla pace e ha scelto la via disarmata di Gesù e dei martiri è spesso ridicolizzato, spinto fuori dal discorso pubblico e non di rado accusato di favorire avversari e nemici.»

«Il cristiano però non ha nemici, ma fratelli e sorelle, che rimangono tali anche quando non ci si comprende».

Quello di Santo Stefano, ha aggiunto il Pontefice, «è il volto di chi non se ne va indifferente dalla storia, ma la affronta con amore».

Riflettendo sul Natale, il Papa ha spiegato: «Il Mistero del Natale ci porta questa gioia: una gioia motivata dalla tenacia di chi già vive la fraternità, di chi già riconosce attorno a sé, anche nei propri avversari, la dignità indelebile di figlie e figli di Dio. Per questo Stefano morì perdonando, come Gesù: per una forza più vera di quella delle armi».

Una forza, ha precisato, «gratuita, già presente nel cuore di tutti, che si riattiva e si comunica in modo irresistibile quando qualcuno incomincia a guardare diversamente il suo prossimo, a offrirgli attenzione e riconoscimento. Sì, questo è rinascere, questo è venire nuovamente alla luce, questo è il nostro Natale!».

In questa prospettiva, il credente può opporre «la cura alla prepotenza, la fede alla sfiducia».

Al termine della preghiera mariana, affacciandosi alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico, papa Leone ha invocato l’aiuto del primo martire: «Nel ricordo di Santo Stefano primo martire invochiamo la sua intercessione perché renda forte la nostra fede e sostenga le comunità che maggiormente soffrono per la loro testimonianza cristiana».

E ha concluso: «Il suo esempio di mitezza, di coraggio e di perdono accompagni quanti si impegnano nelle situazioni di conflitto per promuovere il dialogo, la riconciliazione e la pace».

Leone trascorrerà a Villa Barberini, residenza pontificia, la notte e poi la giornata di domani per fare poi rientro in serata in Vaticano.

Domani, sabato, non sono infatti previste udienze. Domenica, invece, si terrà l’Angelus come di consueto alle 12 da piazza San Pietro.