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Guerre

Quad sperona un palestinese in preghiera a Deir Jarir: riservista dell'IDF ai domiciliari

L'uomo è stato sospeso dall'Idf, mentre aumentano le violenze dei coloni in Cisgiordania e nuovi attacchi scuotono il nord di Israele

Redazione La Sicilia

26 Dicembre 2025, 16:58

16:59

Quad sperona un palestinese in preghiera a Deir Jarir: riservista dell'IDF ai domiciliari

Un uomo palestinese è in ginocchio sul ciglio della strada, evidentemente impegnato in preghiera musulmana. Un quad si muove sulla strada, si scoprirà guidato da un colono israeliano e riservista dell’Idf. Poi, l’improvvisa accelerata per speronare il palestinese in preghiera, colpito in pieno. È la banalità del male, in mostra in pochi secondi di video che documenta l’ennesima violenza dei coloni in Cisgiordania. Un filmato diventato virale sui social e che ha portato prima alla sospensione del riservista da parte dell’Idf e poi ai suoi arresti domiciliari.

L’attacco è avvenuto giovedì nei pressi del villaggio di Deir Jarir, a nord di Ramallah. Le immagini mostrano il palestinese che dopo essere stato investito, cade e giace a terra mentre il colono, con un fucile a tracolla, scende dal quad e gli urla contro, facendogli cenno di andarsene dalla zona. L’uomo investito riesce a rialzarsi, mentre il colono si avvicina a un taxi palestinese e grida contro l’autista, prima di risalire sul quad e allontanarsi. Majdi Abu Mokho, padre del giovane investito, ha affermato che suo figlio ora ha dolore a entrambe le gambe. L’Idf ha confermato che l’israeliano ripreso nel filmato era un soldato di riserva, aggiungendo che la sua arma è stata confiscata e il suo servizio sospeso. Secondo l’esercito, da un’indagine iniziale è emerso che lo stesso riservista visto nel filmato aveva in precedenza aperto il fuoco all’interno dello stesso villaggio, indossando abiti civili. In quelle violenze, un giovane palestinese è rimasto ferito dopo che i coloni gli hanno sparato e lanciato pietre.

L’esercito ha affermato di condannare fermamente «tutte le manifestazioni di violenza». A seguito dell’attacco il colono è stato posto agli arresti domiciliari per un periodo di cinque giorni. Misure che tuttavia non cambiano la drammatica realtà delle violenze sistematiche in Cisgiordania, alimentate dall’impunità. Violenze che non risparmiano neanche le vite più innocenti: sempre giovedì, cinque coloni israeliani sono stati arrestati per il loro presunto coinvolgimento in un attacco a un’abitazione palestinese nella città di Sair, a nord di Hebron, in cui è rimasta ferita al viso e alla testa una bambina di appena otto mesi.

Intanto nel nord di Israele due persone sono state uccise e l'aggressore neutralizzato. Il presunto autore ha compiuto una serie di tre attacchi distinti, investendo e uccidendo un pedone di 68 anni e accoltellando a morte una ragazza di 19 anni che, vicino a una fermata dell’autobus, faceva l’autostop. Per la polizia si tratta di un «attacco terroristico».