30 dicembre 2025 - Aggiornato alle 17:12
×

trasporti

Manica in tilt: perché un guasto all’alimentazione aerea ha fermato l’Europa su rotaia

Uno stop improvviso nel tunnel ha azzerato per ore i collegamenti veloci tra Regno Unito e continente. Ecco che cosa è successo

Redazione La Sicilia

30 Dicembre 2025, 14:59

tunnel manica

Una coda di valigie e di respiri trattenuti riempie la grande volta di St Pancras International. Gli altoparlanti ripetono lo stesso messaggio, ogni volta più netto: «Non recatevi in stazione se non avete già un biglietto». Fuori, sull’autostrada del Kent, i pannelli a messaggio variabile avvertono di attese fino a tre ore e mezza per i veicoli diretti al terminal di Folkestone. Sotto il mare, nella pancia d’acciaio che unisce Regno Unito e Francia, una parola-chiave spiega tutto: “alimentazione elettrica aerea”. È lì, nel cuore tecnico del Tunnel della Manica, che nella tarda mattinata di martedì 30 dicembre 2025 la linea si inceppa e un convoglio Le Shuttle si immobilizza. A cascata, Eurostar sospende “tutti i treni tra Londra, Parigi, Amsterdam e Bruxelles” fino a nuovo ordine.

Che cosa è accaduto nel tunnel

Secondo le comunicazioni ufficiali, l’origine del blocco è un problema alla linea di contatto – la catenaria che alimenta i treni ad alta velocità – all’interno del tunnel. Il guasto è stato seguito dall’arresto di un treno Le Shuttle (il servizio che trasferisce auto e camion tra Folkestone e Calais), evento che ha reso impossibile la circolazione in sicurezza e ha costretto a fermare i flussi. Eurostar ha inizialmente parlato di “gravi ritardi e cancellazioni dell’ultimo minuto”, chiedendo ai viaggiatori di posticipare la partenza e di non presentarsi in stazione senza titolo di viaggio.

Nelle prime ore, anche Le Shuttle ha segnalato disagi “severi”, con ripercussioni su entrambe le sponde e tempi di attesa in crescita. L’interruzione è arrivata nel pieno dell’esodo di fine anno, moltiplicando l’impatto su pendolari, famiglie in rientro natalizio e turisti diretti ai festeggiamenti di Capodanno.

La catena di comando: chi fa cosa sotto la Manica

Per capire la dinamica occorre ricordare la ripartizione dei ruoli. L’infrastruttura del tunnel è gestita da Eurotunnel, controllata dal gruppo Getlink; Eurostar è l’operatore dei treni passeggeri ad alta velocità tra Londra e il continente; Le Shuttle (sempre sotto Getlink) trasporta veicoli su navette dedicate. Quando si verifica un’anomalia all’alimentazione aerea in galleria, l’unità di gestione del traffico riduce o azzera i movimenti, e ogni operatore – passeggeri e navette veicoli – adegua il proprio piano circolazione. È esattamente ciò che è successo martedì.

Lo stop “fino a nuovo ordine” e l’indicazione delle 15

Nelle comunicazioni ai media, Eurostar ha confermato la sospensione generale verso e da Londra con invito a riprogrammare il viaggio. Alcuni canali d’informazione hanno riportato l’indicazione – fornita in via operativa – che la circolazione avrebbe potuto riprendere in modo graduale a partire dalle ore 15 locali, una prospettiva prudenziale legata all’esito dei test sull’alimentazione e al ripristino delle navette bloccate. Resta comunque una stima, soggetta a variazioni in base alla sicurezza della linea.

Quanti treni e chi è rimasto a terra

Nel corso della giornata, oltre al blocco generalizzato, sono circolate liste parziali di cancellazioni e ritardi: tra i servizi soppressi figuravano almeno sei corse pomeridiane tra St Pancras, Parigi Gare du Nord e Bruxelles Midi, mentre diverse altre risultavano “in forte ritardo”. Il quadro è rimasto in evoluzione fino al tardo pomeriggio, con aggiornamenti cadenzati sui canali ufficiali e sulle pagine live dei media britannici.

Sui terminal Le Shuttle, l’attesa per i veicoli ha toccato fino a tre ore e trenta minuti lato Regno Unito e tre ore lato Francia, un accumulo tipico quando la catenaria impone rallentamenti, fermi prolungati e ripartenze scaglionate.

Perché la catenaria è un punto critico

La catenaria è l’arteria invisibile dell’alta velocità: un sistema complesso di fili, tiranti e isolatori che convoglia l’energia al pantografo del treno. In un tunnel sottomarino lungo 50 chilometri, con sezioni strettissime e requisiti di sicurezza elevatissimi, qualunque irregolarità – da un contatto imperfetto a una perdita di tensione – impone controlli e protocolli rigorosi. Il blocco di un convoglio in galleria comporta poi un effetto “tappo”: la priorità diventa soccorrere il treno fermo e liberare la tratta, prima di riaprire a velocità progressivamente più alte.

Come si riparte: la “scacchiera” della ripresa graduale

Quando l’alimentazione viene ripristinata, i gestori applicano una riapertura “a gradini”: prima transitano i mezzi fermi nei punti più sensibili, poi si riattivano le tracce orarie con margini più ampi, infine si ridensifica l’orario. Questo significa che, anche dopo il segnale verde, molti treni restano “fuori slot” e possono accumulare ritardi o subire cancellazioni per il resto della giornata. Gli utenti devono aspettarsi una piena normalizzazione non immediata, soprattutto in giornate di picco.

Che cosa aspettarsi nelle prossime ore

  1. Una riapertura “a fisarmonica”: le tracce verranno riallineate, ma il traffico impiegherà tempo a stabilizzarsi. È probabile che alcune corse serali/notturne subiscano ulteriori modifiche per riposizionare materiale rotabile e equipaggi.
  2. Effetti a catena il 31 dicembre: la domanda resterà alta fino a Capodanno, dunque è verosimile una coda di ritardi anche nella mattinata successiva, soprattutto sulle prime partenze. Pianificate margini temporali generosi per coincidenze aeree o ferroviarie.
  3. Assistenza e tutela passeggeri: conservate ricevute di spese impreviste (vitto, alloggio, transfer) e fotografate i tabelloni orari. Le normative europee su diritti dei passeggeri offrono tutele in caso di cancellazioni o ritardi prolungati, ferma restando la priorità della sicurezza operativa. (Per le condizioni specifiche applicate da Eurostar, fate sempre riferimento ai canali ufficiali e all’email di riprotezione che riceverete).

Una domanda più ampia: infrastrutture critiche, manutenzione e comunicazione

Gli episodi nel Tunnel della Manica non sono frequenti, ma quando accadono amplificano l’eterna domanda europea: come si bilanciano capacità e affidabilità in nodi di collegamento così sensibili? La risposta non è mai univoca. Richiede investimenti continui sulla manutenzione (dalla catenaria ai sistemi di controllo), procedure di esercizio condivise tra operatori diversi e una comunicazione trasparente verso i passeggeri. Martedì, il messaggio “non viaggiate” è stato lineare e ripetuto, ma la prevedibilità della ripresa è rimasta, inevitabilmente, condizionata dai test e dai tempi tecnici di sgombero. È il prezzo della sicurezza in un’infrastruttura unica al mondo.