31 dicembre 2025 - Aggiornato alle 12:50
×

Vaticano

Ultima udienza generale del 2025 in piazza San Pietro: Papa Leone XIV chiude l'anno nel segno del "cammino" e della "meta"

Il Te Deum, pellegrinaggi record e il ricordo di Francesco con l'invito alla provvidenza e alla conversione

Carmela Marino

31 Dicembre 2025, 10:44

10:46

Ultima udienza generale del 2025 in piazza San Pietro: Papa Leone XIV chiude l'anno nel segno del "cammino" e della "meta"

«L'anno che è passato è stato certamente segnato da eventi importanti: alcuni lieti, come il pellegrinaggio di tanti fedeli in occasione dell’Anno Santo; altri dolorosi, come la dipartita del compianto Papa Francesco e gli scenari di guerra che continuano a sconvolgere il pianeta. Alla sua conclusione, la Chiesa ci invita a mettere tutto davanti al Signore, affidandoci alla sua Provvidenza e chiedendogli che si rinnovino, in noi e attorno a noi, nei giorni a venire, i prodigi della sua grazia e della sua misericordia». Così papa Leone XIV nella catechesi dell’udienza generale in Piazza San Pietro, l’ultima del 2025.

«È in questa dinamica che si inserisce la tradizione del solenne canto del Te Deum, con cui stasera ringrazieremo il Signore per i benefici ricevuti», ha detto.

«Ed è con questi atteggiamenti che oggi siamo chiamati a meditare su ciò che il Signore ha fatto per noi nell’anno passato, come pure a fare un onesto esame di coscienza, a valutare la nostra risposta ai suoi doni e chiedere perdono per tutti i momenti in cui non abbiamo saputo far tesoro delle sue ispirazioni e investire al meglio i talenti che ci ha affidato».

Il Pontefice ha invitato anche «a riflettere su un altro grande segno che ci ha accompagnato nei mesi scorsi: quello del "cammino" e della "meta". Tantissimi pellegrini sono venuti, quest’anno, da ogni parte del mondo, a pregare sulla Tomba di Pietro e a confermare la loro adesione a Cristo».

Secondo papa Leone, «questo ci ricorda che tutta la nostra vita è un viaggio, la cui meta ultima trascende lo spazio e il tempo, per compiersi nell’incontro con Dio e nella piena ed eterna comunione con Lui».

«In tale luce escatologica di incontro fra finito e infinito si inquadra un terzo segno: il passaggio della Porta Santa, che in tanti abbiamo fatto, pregando e impetrando indulgenza per noi e per i nostri cari», ha aggiunto il Papa, concludendo in vista anche della chiusura, il 6 gennaio prossimo, dell’Anno Santo: «È il nostro '' a una vita vissuta con impegno nel presente e orientata all’eternità». 

Prima di iniziare l'udienza il Pontefice ha fatto il giro tra i vari settori dell’ovale berniniano per salutare e benedire da vicino le migliaia di pellegrini presenti, provenienti dall’Italia e da tutto il mondo.

Nel corso di quest’anno, dopo l’elezione dello scorso 8 maggio, sono stati in tutto 1.069.000 i fedeli che hanno partecipato alle 36 udienze generali e giubilari di papa Leone XIV, secondo i dati della Prefettura della Casa Pontificia.

In precedenza, nei soli mesi di gennaio e febbraio, erano stati 60.500 i partecipanti alle otto udienze generali e giubilari di papa Francesco, prima della malattia del Pontefice e della sua morte lo scorso 21 aprile

Dopo la catechesi dell’udienza generale, papa Leone XIV ha salutato anche i 35 giovani palestinesi, di religione cattolica, presenti in Piazza San Pietro e appartenenti a un gruppo partito da Gerusalemme e da alcuni villaggi della Cisgiordania, giunto in Italia il 28 dicembre grazie a un gemellaggio avviato dal padre gesuita Massimo Nevola, assistente spirituale delle Comunità di Vita Cristiana (Cvx) in Italia.

Durante i saluti in lingua inglese, il Pontefice ha citato tra gli altri i pellegrini provenienti «dalla Palestina», mentre durante il saluto ai fedeli di lingua araba ha ricordato «in particolare i giovani della Terra Santa, provenienti dal Patriarcato Latino di Gerusalemme».

Ad accompagnare i ragazzi e le ragazze palestinesi, don Elias Tabban, parroco di Zababdeh, villaggio nei pressi di Jenin, e il francescano Johnny Jallouf, parroco a Beit Hanina (a Gerusalemme est).

Nel corso delle loro visite in vari luoghi di Roma, due giorni fa i giovani dalla Palestina hanno avuto modo anche di salutare al Quirinale il presidente Sergio Mattarella.