Giudiziaria
Chico Forti ottiene il via libera per lavorare fuori dal carcere: volontariato e corsi di windsurf per disabili
Potrà seguire anche un corso di pizzaiolo; la libertà condizionale resta negata
Chico Forti ha ottenuto dal Tribunale di Sorveglianza di Venezia l'autorizzazione, ai sensi dell'articolo 21 dell'Ordinamento penitenziario, a svolgere attività lavorative all'esterno della casa circondariale di Verona.
Il via libera gli consentirà di frequentare un corso di formazione per pizzaioli, dedicarsi al volontariato con gli anziani e tenere lezioni di windsurf a persone con disabilità.
Lo riporta Il Gazzettino, precisando che l'istanza presentata dalla difesa è stata accolta, così come la domanda per l'ammissione al lavoro all'esterno formalizzata dalla direttrice del penitenziario.
A settembre, invece, la sua richiesta di liberazione condizionale era stata respinta. Il rigetto di tre mesi fa, deciso sempre dal Tribunale di Sorveglianza di Venezia, era motivato dal fatto che non sarebbero emersi «sentimenti di colpa o di autentico dispiacere per i familiari della vittima né per i propri familiari», oltre che dal «mancato risarcimento del danno, anche solo parziale».
Nel frattempo, a giugno Forti aveva già ottenuto l'accesso alle aule studio dell'istituto, e da febbraio può usufruire di permessi per far visita alla madre a Trento.
«Purtroppo per Chico i tempi della sua liberazione sembrano non arrivare mai, neanche dopo 28 anni di reclusione per un delitto che abbiamo dimostrato mille volte che non ha mai commesso. A settembre è stata rifiutata la sua libertà condizionale con delle motivazioni assurde. Ora siamo ricorsi in Cassazione, ma se ne riparlerà a febbraio. Speriamo che il 2026 metta fine all'«incubo che ha distrutto la sua e la nostra vita», dichiara all'Adnkronos Gianni Forti, dopo la notizia che suo nipote potrà iniziare a lasciare il carcere per lavorare. I permessi accordati, aggiunge, «fanno parte del percorso previsto per tutti i detenuti».