Argenti e marmi, confiscato tesoro da 20 milioni ai Casamonica
Candelabri, brocche, sculture in argento. Ville dal lusso sfacciato stile Gomorra con tanto di piscina e arredi sfarzosi in marmo ma anche attività solide come un distributore di benzina, bar, locali, appartamenti e conti correnti. E’ il tesoro confiscato ai Casamonica, il clan che ha spadroneggiato nel pezzo della periferia della Capitale che confina con i Castelli romani: beni per un valore di 20 milioni riconducibili a Giuseppe Casamonica, al figlio Guerrino, detto Pelè, e a Christian Casamonica. La confisca segue il sequestro dei beni disposto dal Tribunale nel giugno 2020 quando scattarono gli arresti nei confronti di alcuni appartenenti al clan. E segna il crollo anche economico della potente famiglia criminale. Nel luglio del 2021 col rito abbreviato furono condannati, tra gli altri, Guerrino Casamonica a 10 anni e due mesi di reclusione e Cristian Casamonica a 8 anni, e venne contestata anche l’associazione a delinquere di stampo mafioso. Nei confronti di Giuseppe Casamonica è in corso il dibattimento davanti al Tribunale di Roma. Ai membri del clan furono contestati l’usura, l’estorsione e l’intestazione fittizia di beni. Nel corso delle indagini si evidenziò anche la notevole sproporzione tra i beni e i redditi dichiarati.