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«Faccia "gargarismi di pisello"» rivolto all'assessora, bufera su consigliere regionale in Basilicata

Redazione La Sicilia

03 Maggio 2022, 10:55

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Bufera in Basilicata sul consigliere regionale di FdI Rocco Leone che, durante la seduta del Consiglio, convinto che i microfoni fossero spenti, si è lasciato andare a una battuta sessista all’indirizzo dell’assessora alle Infrastrutture e mobilità, Donatella Merra, al momento della votazione dell’Ufficio di presidenza. «Le ho consigliato gargarismi di pisello», l’infelice frase dell’esponente di Fratelli d’Italia, sul quale sono piovute inevitabili critiche.

 

 

«Sessiste e vergognose le parole dell’esponente di Fratelli d’Italia in Basilicata che si è permesso di consigliare “gargarismi di pisello” all’assessore Donatella Merra - dice in una nota la deputata della Lega, Laura Ravetto, responsabile dipartimento Pari opportunità del partito -. Meloni non si accontenti delle scuse di rito e dia un segnale chiaro in nome della parità e del rispetto della donna troppo spesso sbandierata e troppo poco praticata da certa politica».

Parla di «un’affermazione veramente disgustosa e misogina» Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato della Camera sui diritti umani nel mondo, secondo cui «chi l’ha pronunciata non è un soggetto adatto a rappresentare le istituzioni. Dovrebbe fare solo due cose: scusarsi e poi dimettersi, per salvaguardare la dignità del consiglio regionale».

 

«Le offese sessiste pronunciate dal Consigliere regionale della Basilicata, Rocco Leone, nei confronti dell’assessora alle Infrastrutture e mobilità Donatella Merra sono inaccettabili - affermano in una nota Fiorella Zabatta, Luana Zanelle e Donato Lettieri, della Direzione Nazionale di Europa Verde e quest’ultimo anche responsabile regionale della Basilicata, che proseguono - Leone, non solo è passibile dal punto di vista legale in quanto ha commesso un reato, diffamando e offendendo una donna (per di più una rappresentante istituzionale) ma le sue parole devono avere ripercussioni per lui anche dal punto di vista istituzionale: chiediamo, infatti, un intervento rapido del Consiglio regionale per la sua espulsione».

«Atteggiamenti come questi legittimano violenze contro le donne, poi - continuano - ci si meraviglia se vengono uccise barbaramente moltissime donne ogni anno: è per colpa di uomini che si comportano in questo modo pubblicamente e che hanno tali tipi di pensieri sulle donne. Leone è indegno di rappresentare la regione Basilicata e va immediatamente allontanato».

«La Meloni, da leader del partito di Leone, e ancor di più da donna, prenda le distanze da questo tipo di comportamento e si aggiunga alla richiesta di espulsione del consigliere del consigliere del suo partito. Dimostri che FdI volta pagina e che ritiene inaccettabile quello che è successo», concludono Zabatta, Zanella e Lettieri.

In serata è arrivata la presa di posizione dei componenti dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala, Francesco Piro, Mario Polese, Gianni Leggieri e Vincenzo Baldassare, che parlano di «un episodio grave e inaccettabile che offende la collega consigliera Donatella Merra e tutti noi rappresentanti istituzionali, uomini e donne». «Un atteggiamento, quello del consigliere Leone, che stigmatizziamo e che lascia tutti sorpresi e imbarazzati - sottolineano -. Esprimiamo vicinanza e solidarietà all’assessore Merra, e ribadiamo il nostro impegno affinchè la cultura del rispetto di tutte le persone e, in particolare delle donne, venga attuata pienamente. Un rispetto che sia praticato nei comportamenti e nelle parole». «E' giusto ricordare ad ognuno di noi che occorre combattere un linguaggio che possa diventare strumento di offesa, sempre e ovunque, soprattutto, in un luogo quale il Consiglio regionale, che è la casa dei cittadini lucani», concludono spiegando che l'Ufficio di presidenza nelle prossime ore si riunirà per adottare le azioni disciplinari conseguenti.

 

«Quanto accaduto ieri mi ha profondamente segnato. Esprimo le mie più sentite e sincere scusa all’assessore Merra, a cui mi lega un rapporto di assoluto e reciproco rispetto, che sono certo sappia benissimo che non volevo in alcun modo mancarle di rispetto né istituzionale tantomeno personale. Sento di dovere delle scuse anche alle donne, alle mamme ai lucani tutti che mi hanno scelto quale loro rappresentante» ha poi detto Rocco Leone.

«Al mio partito, a cui ho certamente creato imbarazzo, soprattutto perché rappresentante di una storia fatta di uomini e di donne altamente legati al senso di rispetto e di garbo e sicuramente lontano da atteggiamenti irriguardosi in sedi private ed istituzionali. Il mio più forte rammarico - ha aggiunto Leone, per il quale molti hanno chiesto le dimissioni - è che una pessima frase pronunciata come battuta tra colleghi, perché di questo si tratta, nonostante il moralismo che dagli stessi ne è venuto successivamente in maniera totalmente ipocrita e strumentale, carpita da un microfono possa oscurare il mio impegno professionale, sociale e solo da ultimo politico a sostegno delle donne. Ricordo a me stesso, prima ancora che agli altri, che la mia vita è sempre stata devoluta al sostegno delle donne e ancor più delle mamme e dei loro bambini e decine di anni di dedizione non possono essere cancellate da una frase. Certo, quel microfono ieri era casualmente aperto, e io da uomo di istituzione, sono pronto a pagare le conseguenze della leggerezza nel pronunciare quella frase (che ribadisco ritenere pessima). Allora - ha concluso Leone - questa sia l’occasione per me innanzitutto, ma per tutti noi, per mettere da parte il falso moralismo di circostanza, e cominciare a pensare, parlare e soprattutto agire nel rispetto di ogni essere umano».