Primo sì alla depenalizzazione della cannabis domestica
Via libera in Commissione. Salvini, altri problemi, non le canne
ROMA. Coltivazione di poche piantine per uso personale e pene detentive più basse - che potrebbero significare niente carcere - per lo spaccio di lieve entità di cannabis. Arriva dalla Commissione Giustizia della Camera il primo sì al testo «Magi-Licantini», che propone un approccio diverso al tema delle droghe leggere. La proposta «depenalizza la coltivazione domestica di quattro piantine di cannabis: un modo per sostenere chi ne fa un uso terapeutico e per togliere terreno allo spaccio": è soddisfatto il presidente della Commissione Giustizia e relatore del testo, Mario Perantoni (M5s). Ora però dovrà superare il vaglio dell’Aula e il leader della Lega, Matteo Salvini già mette le mani avanti: «Con tutti i problemi che hanno gli italiani, ci sono parlamentari che pensano alle canne...Ma basta!». Domani ci sarà il voto sul mandato al relatore e per il momento l’inizio della discussione in Aula è previsto per venerdì 24, anche se è già fissata una riunione della capigruppo per aggiustare il calendario.
Il cuore della proposta di legge è la coltivazione domestica, ma sono previste anche pene detentive più basse per lo spaccio di lieve entità di cannabis (dagli attuali 4 anni a due anni e due mesi); mentre non potrà essere mai considerato fatto di lieve entità la cessione di sostanze stupefacenti a minori da parte di persone di maggiore età. E’ stata anche prevista una giornata nazionale sui danni derivanti dall’alcolismo, dal tabagismo, dall’uso delle sostanze stupefacenti o psicotrope per fare informazione nelle scuole. (ANSA).