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Video porno e insulti ai prof nella chat della classe: denunciati sei ragazzi

Hanno tra i 16 e i 18 annie frequentano una scuola del comasco. A scoprire il tutto una delle insegnanti prese di mira

Redazione La Sicilia

22 Luglio 2023, 17:09

WhatsApp faces another court-ordered shutdown in Brazil

epa05287194 (FILE) A file picture dated 07 April 2016 shows the logo of the messaging application WhatsApp on a smartphone in Taipei, Taiwan. For the second time in six months, a Brazilian judge on 02 May 2016 ordered a temporary shutdown of the Facebook-owned WhatsApp messaging service. The ruling requires Brazilian mobile providers to block the service for 72 hours beginning at 1700 GMT on 02 May 2016. The order was issued in response to a motion from the Federal Police, who are seeking to force Facebook to comply with previous court orders requiring the company to reveal the content of texts sent via WhatsApp by the defendants in a drug trafficking case. EPA/RITCHIE B. TONGO

Era nata come una normale chat di classe, quelle in cui si scambiano compiti e informazioni tra compagni di scuola, ma si è trasformata in un ricettacolo di immagini pedopornografiche, con post inneggianti al fascismo e al nazismo, prese in giro sull'Olocausto, ma anche video girati in classe per irridere e insultare in particolare due insegnanti. Lo ha scoperto uno dei docenti presi di mira, una professoressa che è andata dai carabinieri a denunciare il tutto.

E ora per sei studenti dell’istituto superiore Vanoni di Menaggio, in provincia di Como, seicento iscritti tra liceo scientifico, ragioneria, geometri e corsi alberghieri, sono arrivate le denunce alla procura dei minori di Milano: sono cinque ragazze e un ragazzo di età compresa tra i 14 e i 16 anni, che saranno chiamati a rispondere di diffamazione aggravata, interferenza illecita nella vita privata, ma anche di pornografia minorile e apologia del fascismo.

L’indagine era partita pochi mesi fa, quando al docente era stato segnalato il tono di molti interventi sulla chat, un gruppo whatsapp chiuso in cui erano iscritti soltanto compagni di scuola, una ventina di ragazzi, e nessun adulto. La chat aveva come nome quello della scuola, Vanoni, unito ad un insulto. Da quanto ricostruito dai carabinieri, soltanto sei studenti - quelli denunciati - avevano postato o caricato contenuti ritenuti fuorilegge o offensivi. Il tutto durante l'ultimo anno scolastico, dal settembre 2022 fino al maggio scorso.

Dopo la denuncia dell’insegnante, la vicenda era approdata al Consiglio di classe e la scuola, nei mesi scorsi aveva provveduto a sospendere gli studenti responsabili per un periodo da due settimane a pochi giorni, a seconda del grado di coinvolgimento dei ragazzi. E la vicenda è stata presa in considerazione negli scrutini per i voti di condotta.

Scattata la denuncia, i carabinieri di Menaggio hanno provveduto a sequestrare i cellulari dei ragazzi e hanno avuto conferma delle segnalazioni. Gli studenti avevano postato filmati pornografici, alcuni dei quali con protagonisti bambini, video che, hanno appurato i militari, erano stati scaricati da siti internet. All’inizio si temeva infatti che qualche video potesse essere stato autoprodotto.

Nella chat erano poi entrati video inneggianti al fascismo o al nazismo, «meme» che irridevano le vittime dell’Olocausto, tutti pubblicati dagli stessi sei studenti. Ma non solo: nella chat sono finiti anche video degli insegnanti, in alcuni casi registrati in classe, altri ripresi all’esterno, spesso con insulti. Il tutto all’insaputa dei diretti interessati.

Fatto sta che per mesi questo è accaduto senza che nessuno dei ragazzi segnalasse alcunché: solo con l’aumentare dei post e dopo una escalation qualcosa è iniziato a filtrare, fino a quando l’insegnante ne è venuta a conoscenza, facendo partire l'inchiesta. Anche se la chat era «chiusa», la diffusione di materiale è stata ritenuta una divulgazione pubblica penalmente rilevante.