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Il generale Vannacci non fa passi indietro: «Nel libro mie opinioni personali»

Intervistato da Rete 4

Redazione La Sicilia

18 Agosto 2023, 16:34

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«Quando scrivevo questo libro sapevo che avrebbe dato da discutere ma sicuramente non mi aspettavo questo polverone. Non replicherò a decisioni che arrivano da una catena gerarchica. Lo farò nelle sedi opportune». Lo ha detto il generale Roberto Vannacci commentando a Diario del Giorno su
Rete 4 la sua rimozione da capo dell’Istituto geografico militari dopo le polemiche nate intorno al suo libro.

«Obiettivo del libro era quello di manifestare delle opinioni che sono personali. Fondamentalmente i temi a cui mi riferisco sono quelli del buon senso e quella che io definisco la normalità, ovvero quello che pensa la maggior parte della popolazione», ha proseguito Vannacci.
Parlando, poi, delle polemiche nate sulle sue affermazione sui gay, il generale ha aggiunto che gli «omosessuali rappresentano una porzione minoritaria della società e come tali escono dai canoni della normalità. Io ho sempre rifuggito la normalità nella mia carriera, in quello che ho fatto e non per questo mi devo sentire migliore o peggiore di qualcun altro».

«La Costituzione garantisce la libertà di parola. Da me nessuna istigazione all’odio. Io non mi sento di fare passi indietro, rivendico quanto ho scritto. Non uso mai parole volgari o triviali: esprimo liberamente i mie
pensieri» ha aggiunto il generale Roberto Vannacci commentando a 'Diario del Giornò su Rete 4 la sua rimozione da capo dell’Istituto geografico militari dopo le polemiche nate intorno al suo libro

«Chi indossa una divisa ricopre un ruolo istituzionale però la libertà di parola è garantita dalla Costituzione. Io combatto il pensiero unico che vieta la critica ad una determinata categoria di persone», ha aggiunto il generale. «L'odio è un sentimento, come l’amore e quindi io penso che sia lecito provare disprezzo per qualcosa o per qualcuno. Questo non vuol dire istigare alla violenza: sono libero di provare odio per gli stupratori o per chi fa del male ai bambini. Questo non vuol dire che stia istigando al linciaggio di queste persone».

«Non vedo perché dovrei porgere delle scuse per una espressione che non è assolutamente offensiva» ha poi detto Vannacci parlando delle polemica sorte alle sue affermazioni sulla giocatrice di volley Paola Egonu, definita sostanzialmente non somaticamente italiana.

«Io ho detto una cosa ovvia: il vedere una bravissima pallavolista dalla pelle scura non la identifica in maniera immediata come italiana perché da 6 mila anni lo stereotipo dell’italiano è quello di uomo bianco. Questo non vuol dire che gli uomini bianchi siano superiori a quelli neri. Le espressioni razziste sono quelle che fanno riferimento ad una superiorità di una razza rispetto ad una altra ma questo non è quello che ho espresso nel mio libro», ha concluso.