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Morti discoteca, «Nei locali overbooking è un circolo vizioso»

Di Gianluca Reale |

Catania – Stop ai concerti. I morti della discoteca di Corinaldo, vicino ad Ancona, ieri hanno fatto annullare anche moltissimi live in tutta Italia. Pure a Catania. Su Facebook gli annunci. L’agenzia “095-Hotlinebling” comunica il «rinvio a data da destinarsi» dell’esibizione di Guè Pequeno all’Ecs vecchia Dogana esprimendo «dispiacere e rammarico per questi avvenimenti che non dovrebbero accadere mai, specialmente nei luoghi di lavoro e di svago». Annullati anche i due live di Frah Quintale, ieri e oggi, al Ma: «Ci uniamo ai tanti artisti che stanno prendendo le medesime decisioni».

Su quanto accaduto nelle Marche, sul social network interviene senza mezzi termini anche Pompeo Benincasa, patron di Catania Jazz: «Vedere le immagini della balaustra che crolla sotto il peso e inghiotte i ragazzi nella discoteca di Ancona dice che il mondo dello spettacolo è abitato anche da molti dilettanti allo sbaraglio e pure famelici. Perché se la balaustra cede vuol dire che non poteva sopportare quel peso, vuol dire che quel locale non era idoneo ad ospitare “quel peso” per un artista di “quel peso”, che magari è sconosciuto ai più, lontano artisticamente dai miei gusti, ma ahimè, vicino, vicinissimo ai gusti dei nostri figli».

Preoccupazione da padre che conosce l’ambiente. «Gli artisti – aggiunge – dovrebbero porre un limite alle loro prestazioni, pretendere un limite alla vendita di biglietti, minacciare sul serio di non suonare qualora quel limite venisse superato. E invece li vediamo spesso farsi selfie per mostrare quanta gente hanno stivato dentro, per spacchiarsi, come diciamo a Catania».

Polemica senza peli sulla lingua. Perché il problema in effetti c’è. A parte lo spray urticante che avrebbe causato il panico, sotto accusa è il sovraffollamento del locale. L’overbooking. Una pratica spesso figlia di un circolo vizioso. In attesa di proiettare i loro artisti in futuri tour nei palasport, infatti, molte agenzie di concerti prediligono club e discoteche che arrivano a capienze ufficiali di alcune centinaia di persone, magari un migliaio. Posti da sold out ogni sera per certi nomi. E fare tanti sold out è un ottimo viatico per spiccare il volo. «Però – ci racconta chi ha una esperienza pluriennale nel settore – spesso i cachet degli artisti sono alti, ci sono costi di produzione elevati e il biglietto viene imposto a una certa soglia per non scoraggiare il pubblico di teenager e adolescenti che affollano molti dei concerti dei nuovi divi della trap o del pop-rock. Il gestore del locale non coprirebbe i costi e a volte è quasi “costretto” a fare più overbooking di quanto sia fisiologico. L’inesperienza di molti giovani agenti e artisti può fare il resto. Chi ha un’etica professionale con le prevendite può facilmente tenere sotto controllo lo sbigliettamento e capire quando fermarsi. O moltiplicare le date».

In Sicilia non si ricorda che l’affollamento si sia mai risolto in tragedia, per fortuna. Ma nel 2015 fece tanto rumore l’overbooking a un concerto dei Verdena, a Catania: in tanti non riuscirono a entrare e all’interno del locale si stava come le sardine. Finì anche col rimborso di biglietti.

È anche vero, d’altronde, che le regole sulla sicurezza in Italia sono molto rigide. Le commissioni di vigilanza in genere sono molto severe e autorizzano capienze prudenziali, inferiori anche alle reali possibilità di un club. «I locali verificati e in regola sono assolutamente sicuri, su quelli “abusivi” bisogna stare attenti», spiega Tony Messina, consulente del Sindacato locali da ballo Confcommercio, ieri impegnato in commissione di vigilanza per il concerto di Cesare Cremonini al Palasport di Acireale. «Però – aggiunge Messina – non si può addossare sempre la colpa ai locali e chiuderli quando degli idioti spruzzano spray urticante o fanno a botte. Il panico, nonostante le regole siano rispettate e ci sia un servizio di sicurezza a norma e preparato, è sempre un’incognita. Perciò bisogna perseguire davvero gli idioti piuttosto che chiudere i locali. Abbiamo proposto di dotare di metal detector gli addetti alla sicurezza all’ingresso e il Daspo per chi combina certe cose».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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