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Il ritorno del Papa tra i fedeli: benedizione Urbi et Orbi e papamobile tra migliaia di persone in piazza San Pietro

Redazione La Sicilia

20 Aprile 2025, 21:34

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Il Papa è tornato oggi tra i suoi fedeli. Nel giorno di Pasqua non solo ha impartito la benedizione dalla Loggia ma poi è sceso per un lungo giro in papamobile tra le migliaia di persone che erano in Piazza A San Pietro. Alle 11.30 un breve incontro a sorpresa con il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance a Casa Santa Marta per lo scambio degli auguri di Pasqua.

Francesco, dalla Loggia delle Benedizioni, pronuncia solo poche parole per fare gli auguri alla gente. Ma la sua presenza fisica, nonostante la sofferenza e i postumi della polmonite, vale più di tanti discorsi. Erano mesi che non si vedeva sulla papamobile salutare i fedeli e benedire i bambini.

Poco prima di uscire da Santa Marta, c'era stato l’incontro con Jd Vance, arrivato in Vaticano senza la famiglia. Per il terzo giorno consecutivo (venerdì aveva partecipato alla Passione in basilica e sabato aveva incontrato il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin), il vicepresidente Usa, cattolico, è tornato in Vaticano. Solo alcuni minuti con Francesco ma importanti perché era uno dei desideri di questo suo viaggio a Roma. Un incontro che non colmerà le differenze abissali tra la politica trumpiana sui migranti e il pensiero di Papa Francesco, ma che potrebbe essere l’inizio di un dialogo dopo le prese di distanza reciproche da quando, a gennaio, si era insediato il nuovo presidente alla Casa Bianca.

E i migranti, ma anche le donne e le vittime della guerra sono al centro dell’Urbi et Orbi del Papa (letto dal Maestro delle Cerimonie, mons. Diego Ravelli). In cima ai pensieri di Francesco resta il dolore per un pianeta diviso dalle guerre. E allora un monito a tutti: «Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo! L’esigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non può trasformarsi in una corsa generale al riarmo».

Poi il dolore per la guerra in Terra Santa. Il Papa torna a dire che a Gaza c'è «una drammatica e ignobile situazione umanitaria» e al contempo «preoccupa il crescente clima di antisemitismo che si va diffondendo in tutto il mondo». E allora l'appello «alle parti belligeranti: cessate il fuoco, si liberino gli ostaggi e si presti aiuto alla gente, che ha fame e che aspira ad un futuro di pace!». Il pensiero poi alla "martoriata Ucraina» per la quale auspica «una pace giusta e duratura». Ma non menziona la tregua annunciata da Valdimir Putin per Pasqua.

Torna ancora una volta anche il dolore per i femminicidi: "Quanta violenza vediamo spesso anche nelle famiglie, nei confronti delle donne o dei bambini!».

Il Papa ha delegato la celebrazione della messa di Pasqua, a Piazza San Pietro, al cardinale Angelo Comastri. L’omelia era stata preparata dallo stesso Pontefice. La speranza, tema anche del Giubileo, è stata costantemente al centro del messaggio di questa Pasqua. Trentacinquemila i fedeli che oggi erano presenti in Vaticano.