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I magistrati onorari, «Promesse stranamente disattese»

Di Orazio Provini |

Immaginate di sedervi con il vostro datore di lavoro e trattare le condizioni contrattuali del vostro impiego. Dopo averlo fatto per mesi, raggiungendo finalmente un accordo di massima, al momento della firma il datore vi sottopone un contratto modificato nei punti salienti dell’accordo. Scoprite così che sono aumentate le ore di lavoro e diminuito lo stipendio, di per se è sottostimato.

È quel che sarebbe accaduto e che ha posto in allarme i rappresentanti della magistratura onoraria, dopo mesi di trattative concluse con una firma di tutti i partecipanti e una promessa, risultata vana, di modifica migliorativa del comparto. Sotto accusa è il disegno di legge (sarebbe stato più opportuno, sottolineano i magistrati, un decreto legge considerata l’urgenza) differente rispetto a quel che venne pattuito con le associazioni di categoria.

«Una bella delusione – rimarcano i giudici non togati – a fronte di quel che ci eravamo detti, di quel che ci era stato promesso e di quel che questa categoria in fondo rappresenta per il Paese e garantisce al comparto giustizia”. Perché, è bene sottolineare, la magistratura onoraria costituisce “una componente importante del sistema, fornendo un contributo significativo al concreto funzionamento della macchina”, come affermò lo stesso guardasigilli Bonafede. Perché quindi promettere un miglioramento, fare firmare una bozza di accordo e peggiorarne poi le condizioni, peraltro in maniera unilaterale, inserendo la clausola di “invarianza finanziaria” (nessun investimento economico).

A sostegno degli Onorari anche l’associazione nazionale magistrati (Anm) che aveva preso posizione dichiarandosi preoccupati dalle proposte del ministero e auspicando un maggiore impiego dei magistrati onorari (tre oggi gli impegni settimanali) con corrispondente aumento della retribuzione. Perché è stato ridotto il riconoscimento economico (causa aumento della tassazione sul lordo) presentato nelle “slide” dal ministro durante i tavoli tecnici? Perché non è stato aumentato l’impiego settimanale di questi magistrati, che, va ricordato, smaltiscono più del 60% del carico dei Tribunali, specie nel monocratico? Perché è stato aumentato a 8 ore il limite per ottenere la doppia indennità (attualmente è 5)? Insomma il ddl che avrebbe dovuto investire la tanto contestata legge Orlando, risulta essere una sorta di vorrei ma non posso (nella migliore delle ipotesi) perdendo l’ennesima occasione di dimostrare interesse per la giustizia, che senza la magistratura onoraria collasserebbe su se stessa.

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