Il Governo Meloni apre le porte a 500mila lavoratori stranieri: come cambia il decreto flussi
Approvato da Palazzo Chigi per il triennio 2026 - 2028: «Serve manodopera altrimenti non reperibile»
Dopo i 450mila del triennio 2023-2025, il governo Meloni autorizza l’ingresso in Italia di altri 500mila lavoratori stranieri dal 2026 al 2028. Sono i numeri del nuovo decreto flussi approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Si tratta, informa Palazzo Chigi, di «manodopera indispensabile al sistema economico e produttivo nazionale e altrimenti non reperibile».
Nell’arco del triennio sono assegnate 230.550 quote per lavoro subordinato non stagionale e autonomo e 267mila per lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico. Le quantità sono stabilite, viene sottolineato, «tenendo conto dei fabbisogni espressi dalle parti sociali e delle domande di nulla osta al lavoro effettivamente presentate negli anni scorsi, con l'obiettivo di una programmazione che recepisca le esigenze delle imprese e che sia anche realistica».
I canali di immigrazione legali
Per il governo, inoltre, «con la stabile individuazione di un meccanismo d’immigrazione legale e controllato, si attivano canali di comunicazione fondamentali nel dialogo con i Paesi di origine dei flussi migratori e si costruisce uno strumento per il contrasto a fenomeni di irregolarità nell’ingresso e permanenza nel nostro Paese, nella lotta contro il lavoro sommerso e allo sfruttamento dei lavoratori».
Coldiretti soddisfatta
Soddisfatta Coldiretti, secondo cui il decreto «rappresenta un importante passo avanti per garantire la disponibilità di lavoratori nei campi e, con essa, la produzione alimentare nel Paese». L’associazione auspica poi «il definitivo superamento del click day, permettendo alle imprese di presentare le richieste durante tutto l’anno, con il supporto delle associazioni agricole e in base alle reali esigenze stagionali».
Critico invece il segretario di Più Europa Riccardo Magi. Il provvedimento, sostiene, «rischia di essere inutile se resta un aumento figurativo scritto nel decreto ma che non si converte in effettivi contratti di lavoro e permessi di soggiorno come accaduto in questi anni». I dati della campagna Ero straniero indicano infatti che nel 2024 solo il 7,8% delle quote di ingressi stabilite dal governo si è trasformato in permessi di soggiorno e impieghi stabili e regolari: sono state 9.331 le domande per l’ingresso di lavoratrici e lavoratori finalizzate presso le prefetture italiane su un totale di 119.890 quote assegnate nel corso dell’anno.
La polemica
Intanto, si registra la presa di posizione della prima presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano dopo gli attacchi della maggioranza e del guardasigilli Carlo Nordio seguiti alla relazione del Massimario che ha criticato il decreto sicurezza. «Le critiche nel merito sono legittime - dice Cassano intervistata dal Corriere della sera - ci mancherebbe. Prima di accusare bisognerebbe conoscere il complesso delle attività che istituzionalmente fanno capo alla Cassazione. Non c'è invasione di campo. Noi rispettiamo profondamente la politica, il Parlamento e il governo, ma ci auguriamo che altrettanto rispetto sia nutrito nei confronti della magistratura».