«Stop genocide» con la bandiera palestinese: chi è il pianista della protesta durante l'Aida all'Arena di Verona
Ha 23 anni, è un pianista diplomato al Conservatorio dell’Abaco di Verona, Francesco Orecchio, che domenica scorsa durante la rappresentazione di Aida all 'Arena di Verona ha proiettato la scritta «Stop genocide» con la bandiera palestinese sul ledwall utilizzato per i sottotitoli degli spettacoli lirici.
«Al momento non c'è stata nessuna ripercussione - ha spiegato -, mi sono assunto la piena e completa responsabilità. E’ stata una mia scelta». Il giovane, originario di Brescia e veronese d’adozione, in Arena ha svolto le mansioni del musicista che segue lo spartito e proietta il testo del libretto d’opera sul ledwall. Non era un dipendente di Fondazione Arena, ma sotto contratto con una cooperativa. «La decisione - ha proseguito Orecchio - l’ho presa in seguito ad una concatenazione di eventi. Già in giugno, alla prima del Nabucco, ho avviato una riflessione su quella terra celebrata dalla grande musica di Verdi, dove si sta consumando un genocidio. L’atto pratico l’ho medicato nei giorni precedenti al mio ultimo giorno di lavoro.
Avevo visto l’appello lanciato da Tommaso Montanari, rettore dell’università degli stranieri di Siena: Disertiamo in silenzio». «Così ho proiettato la scritta con la bandiera della Palestina durante una pausa dello spettacolo, è quello che prima di tutto considero un messaggio di pace: disertiamo le bombe. La grande sfida umana che si sta compiendo in tutto il mondo e anche a Verona il mondo è tra la guerra e la pace, tra chi stoppa le bombe e chi le produce» ha sottolineato il giovane musicista veronese che ha già raggiunto Amsterdam dove per un anno collaborerà con il Teatro dell’Opera. «Prima di proiettare la scritta avevo avvertito la mia responsabile, assumendomi tutta la responsabilità di questa iniziativa. Finora non c'è stata nessuna conseguenza e non credo che ce ne saranno».