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L'ambasciatore russo accusa: «Non dobbiamo fidarci dell'Italia»

Fanno discutere le parole di Alexei Paramonov in un’intervista al quotidiano Izvestia

Redazione La Sicilia

04 Agosto 2025, 12:14

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«Due nuovi virus hanno penetrato le élite italiane al posto del Covid: la russofobia e l’ucrofilia,
che acquisiscono forme particolarmente aggressive». Lo ha detto l'ambasciatore russo in Italia, Alexei Paramonov, in un’intervista al quotidiano Izvestia, aggiungendo che la Russia «non deve fidarsi affatto degli interlocutori ufficiali italiani».

«In generale - ha afferma Paramonov - la leadership italiana rimane ermeticamente chiusa a contatti ufficiali con la parte russa a tutti i livelli» e i dirigenti italiani «non si stancano mai di ripetere parole come un mantra sulla lealtà alla Nato e sulla disponibilità a mettere in atto tutto ciò che viene da questa organizzazione aggressiva e distruttiva». Ciò comprende anche l’aumento delle spese militari fino al 5% del Pil, che «per l’Italia significa una vera catastrofe economica». «Le autorità - continua l’ambasciatore - non smettono di ripetere che questo deve essere fatto per essere pronti a respingere un’invasione russa», ma «questa è una mera menzogna».

«Dalle autorità italiane - prosegue Paramonov - «sentiamo costantemente dichiarazioni rassicuranti che l’Italia non è in stato di guerra con la Russia, che non manderà personale militare sul territorio dell’Ucraina nelle zone di combattimento, e non permette alle autorità ucraine di utilizzare gli armamenti forniti per colpire in profondità la Federazione Russa». Ma in realtà Mosca non può fidarsi troppo di questo perché da molti anni «i Paesi dell’Occidente collettivo, compresa l’Italia, hanno cercato di presentare la loro posizione e azioni in una luce migliore e più amichevole rispetto a quello che erano veramente». Per questo, conclude il diplomatico, «ora non dobbiamo affatto fidarci dei nostri interlocutori ufficiali italiani».