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L'omicidio del capo ultrà dell'Inter Boiocchi, in cinque saranno processati: «Delitto con modalità mafiose»

L'agguato nell'ottobre del 2022 sotto casa del leader della tifoseria

Redazione La Sicilia

19 Settembre 2025, 10:48

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Il gip di Milano Francesca Ballesi ha disposto il processo con rito immediato per cinque persone coinvolte nell’omicidio dello storico capo ultrà nerazzurro Vittorio Boiocchi, ucciso a colpi di pistola il 29 ottobre 2022 sotto casa nel capoluogo lombardo. La decisione segue la richiesta dei pm della Dda Paolo Storari e Stefano Ammendola.

Tra gli imputati figurano gli ex leader della Curva Nord interista Andrea Beretta e Marco Ferdico, insieme a Gianfranco Ferdico, padre di Marco, e ai presunti esecutori materiali Daniel D’Alessandro e Pietro Andrea Simoncini. Era stato arrestato anche Cristian Ferrario, la cui posizione è però al momento stralciata.

Le indagini, condotte dalla Squadra mobile di Milano, hanno ricostruito un omicidio premeditato e avvenuto con modalità mafiose, aggravanti confermate nel decreto di giudizio immediato. Il caso, risolto in un filone dell’inchiesta sulle curve di San Siro, aveva portato a sei arresti complessivi.

Andrea Beretta, già condannato a 10 anni per associazione mafiosa e per l’omicidio di Antonio Bellocco nel 2024, si è autoaccusato di essere il mandante dell’omicidio di Boiocchi, in un contesto di conflitto per la gestione degli affari della curva, come merchandising e altri business. Secondo l’accusa, Beretta avrebbe pagato 50mila euro a Mauro Nepi, un altro ultrà non arrestato, che avrebbe poi passato la somma a Marco Ferdico, incaricato di dividere i soldi con gli altri complici.

Padre e figlio Ferdico sarebbero stati i principali organizzatori del delitto; D’Alessandro e Simoncini, invece, avrebbero agito come esecutori materiali, con l’accusa che D’Alessandro avrebbe sparato. Le indagini hanno raccolto diverse confessioni e collaborazioni, eccezion fatta per quella di D’Alessandro.

Il processo inizierà il 10 dicembre in Corte d’Assise.