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Monitoraggio Covid, per lss ancora focolai: in Italia epidemia non è finita

Di Redazione |

ROMA – «In quasi tutta la Penisola sono documentati focolai di trasmissione attivi. Tale riscontro, che in gran parte è dovuto alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti, evidenzia tuttavia come l’epidemia in Italia di COVID-19 non sia conclusa». Lo evidenzia il monitoraggio del ministero della Salute-Iss sugli indicatori per la cosiddetta Fase 2 relativi alla settimana tra il 25 e il 31 maggio. 

Le misure di lockdown in Italia “hanno effettivamente permesso un controllo dell’infezione da SARSCoV-2” ma “persiste, in alcune realtà regionali, un numero di nuovi casi segnalati ogni settimana elevato seppur in diminuzione” e “questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante”. Lo rileva il monitoraggio in cui si richiede “rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico.

“Si rileva un forte miglioramento della qualità e dettaglio dei dati inviati dalle Regioni al ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità e discussi nella Cabina di Regia”. Il nuovo rapporto sul monitoraggio Covid-19 ministero Salute-Iss in cui si sottolinea che “complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SARS-CoV2 in Italia è favorevole con una generale diminuzione nel numero di casi ed una assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali”.

“Il monitoraggio dice che siamo sulla strada giusta. Ma occorre ancora prudenza e gradualità”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, commentando i dati del monitoraggio settimanale su Covid-19.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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