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Covid, Conte stringerà su slot machine e sale scommesse

Di Redazione |

ROMA – Come ampiamente preventivato, con il nuovo decreto che il governo si prepara a vagliare arriva anche per il mondo dei giochi l’ulteriore stretta che però salverà, per il momento, le lotterie. E’ stato lo stesso premier Giuseppe Conte ad annunciare il nuovo provvedimento nell’informativa al Parlamento. «Chiudiamo i corner per le scommesse e giochi ovunque siano», ha detto il presidente del Consiglio, confermando così i timori espressi già nei giorni scorsi dagli operatori.

Nel Dpcm del 24 ottobre, il governo aveva fermato sale giochi, sale scommesse, bingo e casinò senza toccare invece slot machine, Gratta&Vinci e lotterie presenti nei bar e nei corner all’interno degli esercizi commerciali. Oggi, insieme con la stretta su mostre e musei, Conte ha annunciato quella anche sulle cosiddette macchinette che, dunque, torneranno a spegnersi nelle prossime ore. Resteranno «aperti», invece, Lotto e Superenalotto, le lotterie italiane che erano state costrette a sospendere i concorsi il 21 marzo scorso, in piena crisi sanitaria. Uno stop durato 45 giorni, fino al 4 maggio – in concomitanza con la Fase 2 – che è costato all’Erario, stando ai dati riportati dagli analisti, una perdita di circa 25 milioni di euro al giorno. Il nuovo stop del governo terrorizza le aziende del gioco, le ultime a riaprire i battenti, insieme con locali e discoteche, dopo la prima chiusura. «In questa fase – spiega Isabella Rusciano di As.tro, l’associazione che rappresenta gli operatori del gioco – è imprescindibile sostenere tutte le aziende interessate dalle chiusure ‘selettivè, senza discriminare quelle di gioco pubblico che, tra l’altro, hanno fatto notevoli investimenti per adeguarsi ai protocolli di sicurezza». «Quello che è certo – conclude l’associazione è che un ulteriore lockdown, non accompagnato da misure di sostegno tempestive e capienti, segnerebbe la fine inesorabile delle aziende di gioco per totale assenza di liquidità, con pesanti ripercussioni anche sul fronte occupazionale: stiamo parlando di migliaia di aziende e decine di migliaia di lavoratori e relative famiglie». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA