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Coop, vertice su cessione ramo d’azienda: in bilico punti vendita siciliani

Di Redazione |

PALERMO – La vertenza sulla cessione del ramo d’azienda Coop in Sicilia entra nel vivo. Oggi i vertici di Coop Allenza 3.0 hanno incontrato i sindacati di categoria. Molti i punti in discussione, e molte anche le incognite. Sul tavolo c’è la proposta di acquisizione del ramo (ipermercati di Palermo, Catania, Ragusa, Milazzo e cinque supermercati) da parte della newco GDS (Grande distribuzione siciliana) che prevede 237 esuberi, di cui cento con esodo incentivato. E proprio da questo punto la Uiltucs Sicilia ha ribattuto: “Secondo quanto ci è stato prospettato dall’acquirente – dice la leader della Uiltucs Sicilia, Marianna Flauto, l’incentivo economico all’esodo è basso e non soddisferebbe le nostre richieste”.

«Dobbiamo considerare che ancora siamo in una fase in cui si attende l’avviamento della procedura di cessione di ramo d’azienda, che deve essere ancora formalizzata – continua la sindacalista – e ci sono anche i diritti sul marchio. L’eventuale cessione, infatti, prevede il mantenimento del marchio Coop e l’applicazione di vincoli inclusi nel master franchising, come l’approvvigionamento obbligatorio per l’80 per cento di merce a marchio Coop. Un grande impegno per chi acquisisce». L’operazione apparirebbe in salita. Serviranno diversi confronti, anche con le organizzazioni sindacali nazionali, per arrivare a un accordo. Quello che allarma i lavoratori è poi il piano di ricollocamento. «Ciò che non ci convince – conclude Flauto – è il fatto che lo sviluppo dei nuovi punti vendita, contenuto nel piano della GDS, si concentra su territori dove non c’è esubero di personale. Ciò potrebbe significare che, una volta passato a regime, venga chiesto ai dipendenti di spostarsi fuori dai comuni dove attualmente lavorano. Non vorremmo che fosse una manovra per costringere i lavoratori a licenziarsi».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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