Incidente sulla Sansovino
Il fratello di una delle vittime
«Erano abbandonati allo sbando»
1480440318701_1618939375950
Messina. «Non si può morire in questo modo. Erano evidentemente allo sbando, senza alcun controllo, nè sicurezza, non si possono abbandonare così al loro destino i propri lavoratori».
Lo dice Paolo Parisi, fratello di Santo, motorista di Terrasini, deceduto ieri durante l’incidente sulla nave 'Sansovinò a Messina. Lui e altri familiari delle vittime sono andati al Policlinico di Messina per il riconoscimento delle salme.
Anche Nino Natoli, suocero di Gaetano D’Ambra, 27 anni, di Lipari, sposato e padre di una bimba, secondo ufficiale, rincara la dose: «Non doveva essere lì, era un sottufficiale, ma veniva costantemente applicato a mansioni da operaio e manovalanza. Gli facevano svolgere compiti ai quali non era tenuto. Voleva andarsene presto, per venire a lavorare con me».