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Taormina: non c’è pace per “Molior”, simbolo del G7

Di Andrea Rifatto |

TAORMINA –  “Molior” e Taormina, un matrimonio impossibile. La scultura in acciaio inox realizzata dall’artista Nino Ucchino in occasione del G7 di maggio non tornerà nella “Perla” così come annunciato nelle scorse settimane, quando dopo un’intesa con il maestro Ucchino, il sindaco Eligio Giardina ha ottenuto dalla Città metropolitana la concessione in comodato d’uso per nove anni dell’area parcheggio situata all’inizio di via Pirandello, dove riposizionare “Molior”.

La Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Messina ha infatti dato parere negativo alla collocazione della statua, il cui nome trae origine dal verbo latino che significa “costruire, edificare, mettere in moto” e ha voluto rappresentare un simbolo di accoglienza della Città del Centauro nei confronti dei Capi di Stato e di Governo giunti per il vertice internazionale, in quanto ha rilevato che “l’intervento propone l’installazione di un’opera per la quale si rileva estraneità e assenza di pertinenza formale che determina un contrasto non sostenibile per l’elevata valenza paesaggistica dei luoghi”. Tradotto a Taormina, il cui territorio è interamente sottoposto a vincolo di notevole interesse pubblico, “Molior” non può trovare casa.

Posizionata prima del G7 su un basamento in cemento al centro dell’aiuola spartitraffico tra la Statale 114 e via Pirandello, la Provinciale 10 che conduce alla “Perla”, era stata poi rimossa alcune settimane dopo anche perché mancavano tutti i necessari permessi e tra questi il parere della Soprintendenza. Che il primo giugno si è espressa con un diniego che però è giunto a Palazzo dei Giurati solo ieri.

A darne notizia lo stesso Nino Ucchino: «Non capisco questa decisione, la Soprintendenza ha approvato negli ultimi 40 anni scelte urbanistiche molto discutibili nel territorio e dice “no” a una scultura. Adesso spero di portarla a Roma». L’Amministrazione a fine settembre aveva deliberato per la collocazione di “Molior” all’inizio di via Pirandello stanziando 3mila euro, evidenziando come i lavori avessero carattere di particolare urgenza in quanto “la mancata installazione dell’opera recherebbe un danno di immagine alla città”. Nei giorni scorsi erano quindi stati affidati gli interventi a una ditta, in modo da riposizionarla in tempo per il G7 delle pari Opportunità in programma il 15 e 16 novembre. Adesso il Comune ha 10 giorni per presentare eventuali osservazioni, altrimenti il procedimento si concluderà con l’emanazione del procedimento finale di diniego.

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