Sequestro nave Nerea mette in ginocchio le Eolie: sindaci in rivolta
La nave è stata bloccata dopo l'incidente, il 19 maggio scorso, che ha coinvolto un marittimo, rimasto colpito da una fune
Nave Nerea
«Ancora un sequestro di navi nel settore Eolie che mette in ginocchio gli interessi vitali degli abitanti dell’arcipelago e turba il normale svolgimento della vita amministrativa dei Comuni per le continue lamentele e segnalazioni di danni che la mancanza di idonei collegamenti causa allo svolgimento delle attività economiche e sociali della popolazione». Lo evidenziano in una nota, indirizzata al Governo regionale, i sindaci eoliani Riccardo Gullo (Lipari), Domenico Arabia (S.M. Salina), Clara Rametta (Malfa) e Giacomo Montecristo (Leni) che chiedono l’intervento e l’attivazione di un tavolo tecnico per i collegamenti. Il riferimento è al nuovo traghetto Nerea di Caronte&Tourist isole minori, bloccato in porto a Lipari, dalla Procura, dopo l'incidente, il 19 maggio scorso, che ha coinvolto un marittimo, colpito da una fune della nave.
"La crisi del settore - scrivono i 4 sindaci - è ormai evidente, i sequestri si susseguono per varie ragioni, gli affidamenti hanno percorsi amministrativi incerti e «travagliati», alle popolazioni isolane non viene garantito il diritto ad una ragionevole efficiente continuità territoriale, che spesso le costringe a privarsi dei servizi essenziali e dei rifornimenti necessari a soddisfare i propri bisogni economici e sociali. Nello stesso tempo si manifesta ancora il disappunto degli scriventi per la situazione attuale dei collegamenti marittimi e il perdurare dello stato di disagio causato (oltre che per il caso appena accaduto e sopra segnalato), dalle frequenti interruzioni dei collegamenti e dall’aumento delle tariffe, che si ripercuote negativamente sulla fragile economia e sull'equilibrio sociale di queste isole".