Ha attraversato a nuoto lo Stretto di Messina: l'impresa del triestino Carlo Martone
Partito in gruppo da Torre Faro, ha nuotato verso la Calabria
Ce l’ha fatta il triestino Carlo Martone ad attraversare a nuoto lo Stretto di Messina. Stamani Martone è partito da Torre Faro (Messina) alle 10,30 in un gruppetto composto da altri tre nuotatori, accompagnato da una barca appoggio.
Martone ha dovuto ben presto fronteggiare le forti correnti che attraversano lo Stretto, favorite anche dalle profonde acque cui si arriva, come lui stesso ha descritto, dopo relativamente poche bracciate. «Mi sono ritrovato circondato dal blu e solo dal blu, di una intensità così pura che non mi aspettavo. All’inizio non è stato facile gestire la corrente, perché era leggermente a sfavore sul lato. Poi, una volta immessi al suo interno, le cose sono andate meglio». Una volta al largo, più o meno a metà del percorso, «la sensazione più bella è stata quella di provare davvero sulla propria pelle l’incontro sullo Stretto tra il Mar Tirreno, più caldo e chiaro, e il Mar Ionio, più freddo e blu». Strano è che in acqua si possa materialmente "percepire il passaggio allo Ionio». Lo rifarebbe? «E' una esperienza consigliata a tutti quelli con la passione del nuoto: è ammesso nuotare anche con muta, pinne e, volendo, boccaglio».
La Traversata della Stretto di Messina, lunga 3,5 chilometri circa, è stata organizzata da Swimming Travel Openwater Experience. Martone, che ha cominciato a nuotare seriamente una ventina di anni fa, per l’impresa dello Stretto si è allenato a lungo e regolarmente: in piscina - percorrendo ovviamente numerose vasche - o in mare a Barcola, nel tratto tra il Molo G e Miramare, più volte in entrambe le direzioni.