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La morte di Stefano Argentino non chiude la questione: la famiglia di Sara Campanella punta il dito sulla madre dell'assassino

Agli atti i messaggi e i pizzini diretti al figlio: «Non parlare in carcere»

Redazione La Sicilia

10 Settembre 2025, 19:42

femmini

La famiglia di Sara Campanella rilancia l’accusa contro la madre di Stefano Argentino, la donna accusata di aver favorito il figlio nella tragica vicenda che ha portato all’omicidio della giovane studentessa palermitana. Dopo la decisione della Corte d’assise di chiudere il processo per la morte di Argentino, gli avvocati della famiglia Campanella hanno presentato un esposto alla Procura, ipotizzando favoreggiamento e concorso nel delitto da parte di Daniela Santoro.

Nel dossier depositato, gli avvocati hanno allegato una serie di messaggi WhatsApp scambiati tra madre e figlio, che, secondo la famiglia Campanella, testimoniano un’omertà inquietante. Non solo Daniela Santoro sarebbe stata consapevole dell’ossessione di Stefano per Sara, ma sarebbe anche rimasta inerte, senza mai tentare di fermarlo o dissuaderlo dalla persecuzione. Anzi, sempre secondo gli avvocati, avrebbe addirittura aiutato il figlio a nascondersi dopo l’omicidio.

Tra i documenti allegati spiccano bigliettini in cui la donna ammonisce Stefano a non parlare in carcere per evitare intercettazioni e a non inviare messaggi, chiaramente consapevole delle indagini in corso. Frasi come «L’avevo detto io perché l’avevo colpita in quel punto lì» e «Mamma, tu sai quanto io sia vendicativo…» rivelerebbero un legame stretto e problematico tra madre e figlio.

La famiglia Campanella pretende ora che la Procura indaghi a fondo sulle responsabilità della madre di Argentino, convinta che il silenzio e il sostegno della donna abbiano avuto un ruolo decisivo nel dramma. «Vogliamo giustizia per Sara: se esistono altre responsabilità, devono emergere», ha dichiarato la madre della vittima, Concetta Serrano Spagnolo, sottolineando il bisogno di verità per onorare la memoria della figlia.