Alexey Navalny è morto in carcere: era il principale oppositore di Vladimir Putin
Le cause del decesso non sono state rese note
Il principale oppositore russo Alexey Navalny è morto in prigione. Lo riporta l'agenzia russa Tass, secondo la quale le cause della morte sono in fase di accertamento.
Navalny solo due giorni fa era stato rinchiuso ancora una volta in cella di punizione, per la 27esima volta dall’agosto del 2022 come aveva denunciato la sua portavoce Kira Yarmish, ripresa dalla testata online Meduza, precisando che alla fine dei 15 giorni di isolamento che gli sono stati inflitti, Navalny avrà trascorso in un’angusta cella di rigore ben 308 giorni nell’ultimo anno e mezzo. E il motivo ufficiale della punizione non è chiaro.
L’oppositore era in carcere per motivi politici e aveva denunciato diversi gravi soprusi in questi tre anni di reclusione e di essere stato continuamente rinchiuso in una cella di isolamento con i pretesti più assurdi, come dell’essersi lavato il viso un po' prima dell’orario stabilito o di avere un bottone slacciato. Una situazione già rimarcata da Amnesty International, che ha accusato la direzione del carcere di Melekhovo - dove il dissidente era recluso - di voler «spezzare lo spirito di Navalny rendendo la sua esistenza nella colonia penale insopportabile, umiliante e disumanizzante».