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Coronavirus, il senatore Usa rassicurava tutti ma intanto ha venduto le azioni a rischio

Di Fabio Russello |

Il repubblicano Richard Burr è al centro di una bufera dopo che è stato scoperto che lo scorso febbraio ha venduto azioni per un valore fino a 1,5 milioni di dollari. Proprio mentre, anche in qualità di presidente della commissione Intelligence del Senato, continuava a rassicurare gli americani sul fatto che l’amministrazione Trump era pronta a proteggere i cittadini dal coronavirus e dalla sue conseguenze economiche.

In particolare, Burr si è disfatto di azioni nei settori che si sono rivelati più colpiti dalla pandemia, quello turistico, dei trasporti e sanitario. Come capo della potente commissione Intelligence, il repubblicano riceve briefing quotidiani sin da quando l’epidemia è iniziata in Cina. Ed a metà febbraio ha comunicato di aver venduto azioni, possedute da lui e dalla moglie per un valore stimato tra i 628mila ed 1,7 milioni di dollari, come ha scoperto per primo il Center for Responsive Politics. Una settimana dopo queste vendite, il mercato ha cominciato a scendere.

Dall’ufficio di Burr si è replicato sottolineando che il senatore ha puntualmente notificato “le sue transazioni finanziarie fatte diverse settimane prima che i mercati mostrassero segni di volatilità a causa del coronavirus”.

L’esponente repubblicano ha infatti rispettato la legge che impone di notificare entro 45 giorni queste transazioni a rappresentanti eletti e funzionari federali a quali è vietato usare per i propri interessi finanziari informazioni non pubbliche che hanno ottenuto nella loro posizione.

“Tutto questo solleva delle domande dal punto di vista etico”, ha dichiarato Lisa Gilbert, vice presidente di Public Citizen, sottolineando che la responsabilità di un senatore è “in primo luogo verso i suoi elettori”.

Il 7 febbraio scorso, quindi una settimana prima che comunicasse le vendite al Senato, Burr scriveva in un articolo che gli Usa erano “pronti come non mai a fronteggiare emergenze di salute pubblica, come il coronavirus, questo soprattutto grazie al lavoro della commissione Sanità del Senato, del Congresso e dell’amministrazione Trump”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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