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Ponte: si accelera anche per il “corridoio europeo”, ma torna alla carica il popolo del no

Approvato un decreto legislativo che dà priority alle opere italiane della rete Ten-T, mentre oggi a Messina ci sarà una conferenza stampa dei contrari all'opera

07 Aprile 2023, 09:46

Matteo Salvini e No Ponte

Mentre ieri è stato incardinato in Parlamento l’iter di conversione in legge del decreto “Ponte”, il collegamento stabile sullo Stretto di Messina compie un altro passo avanti. Oltre alla scadenza dell’estate 2024, fissata dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, per indicare il termine di approvazione del progetto definitivo e della posa della prima pietra, si aggiunge ora un’altra certezza: il Ponte sullo Stretto dovrà essere completato entro il 2030. E a stabilirlo non è un documento qualunque: è il decreto legislativo che applica una legge delega del 2022 per il recepimento della direttiva Ue del 2021 sulle reti Ten-T.

Il decreto legislativo

Nel testo, che stabilisce modalità e procedure autorizzative rapide per le grandi opere che compongono le reti “Core” (centrali) e “Comprehensive” (globali) dei corridoi transeuropei ,è spiegato che le autorizzazioni devono essere concesse entro quattro anni e che le grandi opere della rete “Core” (di cui fa parte il Ponte) devono essere completate entro il 2030. Il ministero delle Infrastrutture ieri ha confermato che, in analogia a quanto previsto dal decreto “Ponte”, nell’applicazione del decreto legislativo potrà rientrare, una volta definito, anche il progetto relativo alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

Lo schema del decreto, paradossalmente, era stato redatto dall’ex ministro Enrico Giovannini che era di fatto contrario al Ponte, tant’è che in questo decreto legislativo non l’aveva neppure previsto. Anzi, lo stesso Giovannini, pur di escludere il Ponte, per completare il corridoio scandinavo-mediterraneo aggirando l’ostacolo dello Stretto di Messina aveva inventato un collegamento marittimo alternativo fra la Puglia e Malta.

L’attuale governo, che al contrario fa del Ponte una bandiera, si è trovato già pronto lo schema di decreto legislativo, ma, pur non condividendolo in questa parte, per rispettare i tempi imposti dall’Ue ieri lo ha approvato in Cdm così com’è, ben sapendo, però, che a livello europeo, fra Salvini, la commissaria Ue ai Trasporti Adina-Ioana Vălean e l’Europarlamento (in commissione Trasporti con l’impegno dell’eurodeputata siciliana leghista Annalisa Tardino) è già avviato da mesi il lavoro per modificare il regolamento Ten-t e inserire il Ponte e altre infrastrutture del Sud della Sicilia.

Il primo tassello

Comunque, come spiegano dal ministero, questo decreto legislativo, che ora passerà alle Camere, rappresenta il primo tassello, in quanto apre il percorso normativo per la realizzazione del Ponte con procedure semplificate. Di questa come di altre opere importanti dei corridoi transfrontalieri europei. Infatti, si rimettono in pista anche le reti centrali transfrontaliere (dando priorità alla parte italiana), che vanno dalle ferrovie tra Venezia e la Slovenia ai collegamenti con Francia, Svizzera e Austria, reti di cui il Ponte è il tassello più a Sud.

Il testo mira a garantire, a chi svolge l’attività di progettazione delle grandi opere Ten-T di importo superiore ai 300 milioni, semplicità nella complessa disciplina delle autorizzazioni e il monitoraggio per la tempestiva realizzazione dei progetti. Cioè, evitare quei ritardi che possono ingenerare incertezze nei potenziali promotori e investitori e comportare realizzazioni delle opere non in linea con le originarie previsioni.

In dettaglio, “tutte le autorità, comprese le autorità designate, coinvolte nella procedura di autorizzazione, esclusi gli organi giurisdizionali, accordano priorità ai progetti che rientrano nell’ambito di applicazione del decreto… il carattere prioritario è da intendersi in termini di velocizzazione delle procedure autorizzative dei progetti”. Le autorità designate sono le direzioni generali del Mit per tutte le infrastrutture, tranne per quelle aeroportuali, alle quali è designata l’Enac, oltre ai commissari.

I contrari

Oggi però torna a far sentire la sua voce il popolo dei “No Ponte”. L'occasione è la conferenza stampa organizzata dall'on. Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, in località Torre Faro, dove dovrebbe sorgere uno dei piloni dell'opera. Parteciperanno esponenti dei comitati No Ponte, il portavoce di Europa Verde Sicilia Mauro Mangano, l’ex sindaco di Messina Renato Accorinti, da sempre contrario a questa infrastruttura, e i rappresentanti di Europa Verde di Reggio Calabria.

Bonelli è uno dei più grandi detrattori del Ponte sullo Stretto: «Altro che opera green - ha detto qualche giorno fa - è ammazza ambiente e conti pubblici, mentre la Sicilia si trova senza infrastrutture ferroviarie, con un dissesto idrogeologico senza precedenti e senza depuratori».