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Petrolchimico di Siracusa, allarme dei sindacati: «Manca una strategia per la riconversione»

Lo scrivono Fim, Fiom e Uim regionali e di Siracusa, in una nota congiunta

Redazione La Sicilia

01 Agosto 2025, 12:07

petrolchimico siracusano

Fim, Fiom e Uim regionali e di Siracusa, in una nota congiunta, segnalano «l'assenza di una strategia politica chiara e condivisa per la riconversione del polo petrolchimico di Siracusa, in particolare nell’area industriale di Priolo-Augusta-Melilli, col rischio concreto di pesanti ripercussioni sull'occupazione e sul futuro produttivo del territorio» . I sindacati chiedono un confronto «alla pari con governo, imprese e istituzioni locali e investimenti pubblici e privati per una riconversione sostenibile e competitiva e la valorizzazione delle aree industriali dismesse come hub per progetti green e innovativi».

«Impianti spenti, manutenzioni assenti e livelli di sicurezza insufficienti - scrivono i segretari regionali Fim, Fiom Uil, Pietro Nicastro, Francesco Foti e Vincenzo Comella e i segretari provinciali Angelo Sardella, Antonio Recano e Giorgio Miozzi - producono il rischio di desertificazione industriale e di perdita di migliaia di posti di lavoro. Si rischia cioè di determinare una vera e propria emergenza sociale. In assenza di indicazioni da parte del Governo su obiettivi, settori strategici e coperture finanziarie - sostengono i sindacalisti - per difendere l’industria a Siracusa è necessario realizzare investimenti per una transizione energetica ambientalmente e socialmente sostenibile».

I sindacati sottolineano che «i lavoratori vogliono essere protagonisti del cambiamento, non vittime di scelte calate dall’alto o, peggio, dell’inerzia istituzionale» E che «il coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori è fattore indispensabile per gestire il cambiamento».

Fim, Fiom e Uilm annunciano per settembre un attivo unitario dei delegati per definire la piattaforma rivendicativa e avviare una mobilitazione territoriale. E lanciano un appello alle istituzioni: «La transizione energetica non può essere una promessa astratta. Servono azioni immediate, risorse concrete e una visione industriale moderna. Il polo siracusano ha tutte le potenzialità per diventare un modello nazionale di riconversione sostenibile. Ma serve coraggio politico, e serve ora».