All’Ars il (quasi) via libera alla "manovra ter" tra ostruzionismo e la ritrovata unità del Centrodestra
Approvato l'articolo 1, mercoledì il voto finale
Dopo una falsa partenza lunedì scorso dovuta a sospette assenze nella maggioranza, stamattina l’Assemblea Regionale Siciliana dovrebbe finalmente dare il via libera alla “manovra ter” da circa 400 milioni di euro. Ieri, il centrodestra ha mostrato una ritrovata unità, riuscendo a far approvare il contingentamento dei tempi per gli interventi in aula durante la discussione generale del testo, una misura adottata per arginare l’ostruzionismo delle opposizioni, che hanno presentato oltre 1600 emendamenti.
La discussione è iniziata con quasi tre ore di ritardo e si è sviluppata in un acceso confronto regolamentare tra maggioranza e opposizione, risolta con il via libera al contingentamento dei tempi, non senza il voto contrario di Pd, M5s e del deputato La Vardera. Il primo articolo approvato ieri sera riguarda la Protezione civile e istituisce un fondo di 750 mila euro per contributi destinati alla ricostruzione e messa in sicurezza di immobili danneggiati dagli incendi.
La tensione interna alla maggioranza, che aveva causato la falsa partenza di lunedì e le difficoltà legate alla riforma dei consorzi di bonifica e alla gestione della sanità, sembra per ora superata. Giorgio Assenza, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha dichiarato che l’opposizione non riuscirà a destabilizzare il governo e ha invitato a proseguire il braccio di ferro, pur definendolo “uno sport irresponsabile”.
Il clima è cambiato sostanzialmente nel pomeriggio, quando il presidente della Regione Renato Schifani è arrivato in aula, prendendo la presidenza dei lavori Gaetano Galvagno. Durante il dibattito, Cateno De Luca ha criticato i deputati d’opposizione, accusandoli di ostruzionismo e di cercare “like” sui social senza avere esperienza amministrativa reale.
Non sono mancate però le critiche verso Schifani stesso: Ismaele La Vardera ha lamentato la sua assenza dai dibattiti su temi cruciali come la sanità, evidenziando come il presidente si faccia vedere solo quando si parla di fondi. Lidia Adorno del M5S ha condiviso il giudizio, sottolineando che il governatore appare in aula solo per controllare la maggioranza quando si discutono risorse economiche.
Per l’opposizione, questa “manovrina ter” non è altro che una serie di “mancette” prive di visione e non capaci di rispondere ai bisogni reali dei siciliani. Antonio De Luca (M5S) ha definito il testo una minifinanziaria-spot che non affronta le vere emergenze della popolazione. Dal Pd, Mario Giambona ha bocciato duramente la manovra, accusandola di essere una operazione propagandistica priva di strategia e responsabilità, esprimendo preoccupazione per l’assenza sistematica di Schifani e le gravi defezioni nella maggioranza.
La manovra ter, che contempla investimenti nel sociale, nella sicurezza, nell’emergenza incendi e altri settori, rappresenta per la maggioranza un passo fondamentale, mentre l’opposizione si prepara a una battaglia serrata su ogni articolo e norma. L’approvazione definitiva è attesa nelle prossime ore, in un clima politico ancora molto acceso e incerto.