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Sgomberato a Milano lo storico centro sociale Leoncavallo. Meloni: «No a zone franche»: Sala: «Comune non avvisato»

Redazione La Sicilia

21 Agosto 2025, 16:20

leonka

«Sono arrivati! Ci stanno sgomberando. Accorrete numerosi in via Watteau": è l’appello lanciato dal Leoncavallo sui suoi social dopo che stamattina è stato eseguito lo sfratto con la presenza ingente di forze dell’ordine, polizia e circa 130 carabinieri.

Lo sfratto era stato inizialmente notificato per il 9 settembre prossimo, tuttavia si è deciso di anticipare i tempi e l'intervento è scattato dalle 9 di questa mattina.

Lo storico "Leonka" di Milano occupa lo spazio in via Watteau dal 1994.

«È uno sfratto esecutivo. Avremo 30 giorni per trovare un accordo con la proprietà per prendere un pò di cose": lo sfratto dallo spazio di via Watteau, questa mattina, ha colto di sorpresa le Mamme del Leoncavallo, che stanno cercando di fare un punto della situazione. «Di certo il Leoncavallo è andato», constatano con tristezza, parlando di "una tragedia, ma preferendo aspettare per altre dichiarazioni».

La premier

«In uno Stato di diritto non possono esistere zone franche o aree sottratte alla legalità», ha affermato sui social la premier Giorgia Meloni dopo lo sgombero del Leoncavallo a Milano. «Le occupazioni abusive - aggiunge - sono un danno per la sicurezza, per i cittadini e per le comunità che rispettano le regole.

Il Governo continuerà a far sì che la legge venga rispettata, sempre e ovunque: è la condizione essenziale per difendere i diritti di tutti»

Il sindaco

«Ieri ero a Palazzo Marino,impegnato in incontri di lavoro. Ho delegato il vicecomandante della Polizia locale in mia rappresentanza a partecipare al Comitato per l’Ordine e la Sicurezza che, come consuetudine, si tiene ogni mercoledì. In quella sede non è stato fatto cenno ad alcuno sfratto esecutivo del centro sociale Leoncavallo», ha detto invece il sindaco di Milano Giuseppe Sala. «Per un’operazione di tale delicatezza, al di là del Comitato, c'erano molte modalità per avvertire l’Amministrazione milanese. Tali modalità non sono state perseguite», aggiunge il primo cittadino che definisce il centro sociale «un valore storico e sociale nella nostra città. Ho ricevuto stamattina dal Prefetto la notizia».