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Gli insulti dell'ex pm Natoli, Manfredi Borsellino: «Noi fortunati a essere di "un'altra categoria"»

La lettera ai figli dopo la trasmissione di Massimo Giletti "Lo stato delle cose"

Redazione La Sicilia

23 Settembre 2025, 12:17

manfredi

«Cari Merope, Paolo e Fiammetta, a distanza di anni emerge che un altro ex collega del vostro nonno, seppure nel corso di una conversazione privata, avrebbe definito vostro padre e le sue sorelle “tutti senza neuroni”, insulti ed epiteti più o meno analoghi a quelli - come ricorderete - che ci aveva rivolto un’altra autorevole ex giudice, oggi condannata e detenuta per avere reiteratamente tradito quello Stato per cui vostro nonno aveva sacrificato la vita». Inizia così la lettera che Manfredi Borsellino ha inviato ai figli dopo la puntata di ieri della trasmissione di ieri "Lo stato delle cose" di Massimo Giletti. L’ex pm Gioacchino Natoli in un’intercettazione ha definito i figli del giudice ucciso nel ‘92 «senza neuroni».

«Questa volta però - continua Manfredi Borsellino - sarebbe stata financo insultata e vilipesa la vostra cara nonna Agnese, fatta passare nel corso di questa conversazione per «deficiente» e per una donna a cui «nessuno nel mondo e nella vita avrebbe mai dato retta», tanto che sarebbe stato «indifferente sapere se era viva o morta». Parole terribili per le quali potrei dirvi anche questa volta «non ragionate di loro ma guardate e passate», ma uno di voi tre ieri sera, seguendo il programma tv che si è occupato della incresciosa vicenda, mi ha confidato di essere rimasto abbastanza scioccato per aver conosciuto personalmente quell’ex collega del nonno e per averne sentito parlare come una persona che gli era vicino, per cui ritrovandosi a sentire quelle parole che gli sarebbero state attribuite gli veniva da pensare allora «quante altre persone siano come lui». A questo punto sento il dovere di dirvi di continuare a camminare sempre a testa alta, perché forse vostro padre e le vostre zie per questi personaggi «avranno pochi neuroni», ma siamo stati fortunati per avere avuto figli come voi e genitori - per dirla in gergo calcistico come sapete caro a papà di “un’altra categoria”».