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Ordinò delitto della figlia, boss Scaduto al Gip: «Non è vero»

Di Redazione |

PALERMO – «Voglio rispondere anche se questo episodio non mi è stato contestato, ma l’accusa di aver ordinato l’omicidio di mia figlia è troppo grave perché io resti in silenzio». Ha esordito così il boss Giuseppe Scaduto davanti al gip che l’ha sentito durante l’interrogatorio di garanzia seguito al suo arresto di ieri. Il capomafia di Bagheria, in cella per estorsione e mafia, ha appreso dal giornale oggi che nella misura cautelare a suo carico emerge l’ordine da lui dato al figlio di uccidere la figlia Caterina «colpevole» di aver avuto una relazione con un carabiniere che poi, anche grazie alle confidenze ricevute dalla ragazza, avrebbe arrestato il padrino nel 2008. Scaduto ha negato di aver mai saputo della relazione e ha rivelato di non avere rapporti con la figlia da anni.

«Ero arrabbiato perché si era separata dal marito e aveva iniziato una storia con un imprenditore. Non gliel’ho perdonato ma mai l’avrei voluta vedere morta», ha detto al gip. Il carabiniere, poi, ha assicurato Scaduto, l’avrebbe conosciuto recentemente. Secondo gli inquirenti, invece, l’ordine di morte sarebbe stato comunicato al figlio con una lettera dal carcere, ma il ragazzo si sarebbe rifiutato di uccidere la sorella.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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