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Sparatoria Palermo, il bersaglio era un pregiudicato ma il killer lo ha mancato tre volte

Di Redazione |

PALERMO  – Nessuno parla in via Brigata Aosta, a Palermo dove ieri sera due persone sono state ferite a colpi di arma da fuoco. Nè i testimoni, né i due aggrediti Teresa Caviglia e Gaetano La Vecchia. Secondo le indagini il vero obiettivo dei killer sarebbe stato Francesco Fragale, 29 anni, figlio di Caviglia. La donna, che è stata sentita dalla polizia dopo l’aggressione, non è voluta rimanere in ospedale. Dopo essere stata medicata a Villa Sofia per la ferita di striscio è tornata a casa. Ha una prognosi di 20 giorni. Il figlio invece ha raccontato che i primi colpi sono arrivati dall’esterno dell’abitazione. Il giovane si trovava in casa con i bimbi e la compagna. Ha sentito gli spari, uno è finito contro gli infissi.

«Mi stanno sparando», ha detto al telefono alla madre. Poi si è nascosto sotto il letto. E da lì non si è spostato. Il killer ha iniziato a cercarlo. Ha forse pensato che Fragale fosse fuggito ai piani superiori poi, non avendolo trovato, è andato a casa della madre. A quel punto ha cercato di entrare, ma la donna è riuscita a fermalo. Lui ha continuato a sparare e ha colpito la vittima tra il braccio e la spalla. La corsa del killer non si è arrestata.

Ed è arrivato in casa del cognato della vittima, Gaetano La Vecchia, 24 anni. Anche in questo caso è seguita una sparatoria e La Vecchia è stato ferito al basso ventre. Le indagini coordinate dalla Procura di Palermo non escludono la pista passionale. Ma non vengono scartate altre ipotesi come un dissidio nato nell’ambiente dello spaccio di droga. Un vero rebus da sciogliere per gli agenti della squadra mobile che stanno passando al setaccio tutte le immagini delle telecamere presenti nella zona. Immagini fondamentali, come già avvenuto per l’omicidio del Capo lo scorso 26 agosto, quando in pochi giorni gli investigatori risalirono al complice dell’assassino fuggito a bordo di una Smart. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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