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Palermo, commemorato omicidio Mattarella. Grasso: «Attesi riscontri da “pista nera”»

Di Redazione |

PALERMO – Si è svolta in via Libertà a Palermo la commemorazione dell’uccisione del presidente della Regione Piersanti Mattarella assassinato il 6 gennaio 1980. Alla cerimonia hanno partecipato tra gli altri il presidente del Senato Piero Grasso e il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. I rappresentanti istituzionali hanno deposto corone di alloro all’altezza del civico 137 dove fu ucciso Mattarella.

Il 6 gennaio del 1980 era domenica e Mattarella, fratello del Capo dello Stato Sergio, si stava recando a messa come d’abitudine. Un killer affiancò la sua Fiat 132 in via Libertà e aprì il fuoco. Per Mattarella non ci fu niente da fare. Per quell’omicidio sono stati condannati i vertici della Cupola di Cosa nostra. A distanza di 38 anni, però, la Procura di Palermo starebbe effettuando una serie di nuovi accertamenti su reperti finora mai analizzati. I nuovi approfondimenti, che riguardano in particolare chi sparò a Mattarella, prendono spunto da una targa e riaprono la pista “nera”, seguita da Giovanni Falcone, che portò a giudizio Giusva Fioravanti e che fu poi assolto in Corte d’assise.

«Lascio le valutazione ai magistrati. Le indagini non finiscono mai, non devono finire mai, perché la verità va cercata sempre, in ogni momento: non ci dobbiamo mai arrendere. Vedremo se ci saranno ulteriori riscontri su questa “pista nera” che non contrasta con il quadro di una convergenza di interessi, di una simbiosi tra politica e mafia e anche di interessi prettamente politici, che hanno voluto fermare l’azione politica di Piersanti Mattarella». Lo ha detto, il presidente del Senato Pietro Grasso. «Le cause della morte di Mattarella sono note. I mandanti mafiosi sono stati condannati – ha aggiunto Grasso -. Ma ancora dopo tanti anni non si è riusciti a individuare i killer. Io ho sempre chiesto a tutti i collaboratori di giustizia informazioni sugli esecutori materiali dell’omicidio Mattarella. Ho sempre la speranza che arrivi qualcosa di nuovo. Ci sono ulteriori elementi al vaglio della magistratura».

«Partecipo alla mia prima commemorazione del presidente Piersanti Mattarella e lo faccio nella consapevolezza di rendere omaggio interpretando il pensiero di tutta la comunità siciliana, a un presidente che ha introdotto l’innovazione nel rapporto tra istituzione e società. Un presidente che voleva una Regione con le carte in regola. Se lo avessimo tutti ascoltato le condizioni della Regione oggi sarebbero diverse e il rapporto di sfiducia dei cittadini e l’istituzione non toccherebbe la percentuale bassissima che tocca: siamo al 12%. Segno evidente che tra la piazza e il palazzo c’è un divario profondo che dobbiamo necessariamente colmare con l’esempio e le buone pratiche». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, a margine della cerimonia di commemorazione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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