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Indagini su firme false, sequestrati documenti elezioni 2017

Di Redazione |

PALERMO – I carabinieri del nucleo investigativo di Palermo stanno eseguendo negli uffici elettorali del Comune un decreto di sequestro emesso dalla procura della Repubblica relativo alla documentazione delle liste elettorali delle formazioni politiche che hanno sostenuto la candidatura di Fabrizio Ferrandelli alle scorse amministrative del giugno 2017. Sono state sequestrate la documentazione sulle liste del candidato sindaco, che è indagato da mesi per voto di scambio, dei candidati consiglieri comunali e di quelli circoscrizionali al fine di verificare la veridicità delle firme allegate.

La documentazione sequestrata negli uffici elettorali del Comune di viale Lazio dai carabinieri, che indagano su presunti falsi nelle firme raccolte a sostegno del candidato sindaco di Palermo del centrodestra Fabrizio Farrendelli, alle ultime comunali, riguarda le liste di: Udc Palermo, Palermo Unione di Centro Liberali Popolari, I Coraggiosi, Ferrandelli Sicilia Democratica, Palermo al centro, Per Palermo con Fabrizio, Forza Palermo, Cantiere Popolare, Forza Italia, Pda, Città Nuova, Crescere Insieme, Uniti per la V, Fabrizio Ferrandelli per Aiello, Andrea Aiello presidente, Palermo prima di tutto, Sicilia Democratica. Il reato per cui i magistrati, coordinati dall’aggiunto Sergio Demontis, procedono è di «falsificazione di liste elettorali». Un anno fa Ferrandelli è stato coinvolto in un’indagine per voto di scambio politico-mafioso. A suo carico le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia che hanno parlato di una compravendita di voti a favore del candidato nel quartiere palermitano di Borgo Vecchio. L’inchiesta è ancora aperta.

«Apprendo dalla stampa, così come già accaduto in prossimità delle scorse elezioni regionali ed oggi di quelle nazionali, di una indagine accostata ancora una volta al mio nome». Lo dice il consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli. «Indagine della quale non sono informato e rispetto alla quale non capisco che ruolo avrei potuto svolgere non occupandomi io della documentazione relativa alla presentazione delle liste. Mi auguro che quanto prima venga fatta chiarezza e sono convinto – conclude – che ulteriori accertamenti non potranno che confermare la assoluta correttezza di coloro i quali sono stati impegnati nelle operazioni al vaglio degli inquirenti e che venga accertata la verità». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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