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Palermo, l’arcivescovo Lorefice: «Un mafioso non è e non può essere un uomo di fede»

Di Redazione |

«La mafia è antievangelica e senza dubbio il mafioso non è e non può essere un uomo di fede. La mafia ha in odio la fede cristiana, può avere un’espressione religiosa da strumentalizzare ma è ben lungi dalla fede. Ti puoi convertire e avere il perdono, ma lo devi dire e devi prenderne le distanze».

Lo ha detto l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice intervenendo alla conferenza antimafia promossa dal centro studi Pio La Torre. «I due che hanno ucciso don Puglisi non sono solo pentiti, ma si sono anche convertiti, grazie anche al sorriso di don Puglisi – ha aggiunto – La chiesa ha riconosciuto il martirio di don Puglisi e con sua beatificazione espressa nelle parole ‘in odium fidei” di fatto c’è un pronunzia: la mafia è antievangelica. Gli uomini veramente liberi non attendono che si muovano prima gli altri per agire».

Lorefice ha poi ricordato più volte il giudice Livatino «giovane magistrato ucciso dalla mafia di cui si parla poco, e per il quale è in corso un iter beatificazione come per don Puglisi».

«Da Livatino ho imparato che una chiesa libera e liberatrice è possibile, la vera Chiesa non cerca appoggi né privilegi dalle classi dirigenti», ha aggiunto. All’incontro, moderato dal caporedattore di ANSA Sicilia Franco Nuccio, è intervenuto anche professore Rosario Mangiameli, storico dell’Università di Catania. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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