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Palermo, «Quei poliziotti si sono presi i soldi», ma non era vera: posteggiatore ai domiciliari

Di Redazione |

La Polizia ha dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari per il reato di calunnia nei confronti di Francesco Paolo Patuzzo, posteggiatore abusivo.

Il provvedimento è stato emesso dal Gip di Palermo, Roberto Riggio, su richiesta dei pm Chiara Capoluongo e Francesco Gualtieri, coordinati dal Procuratore Aggiunto, Sergio Demontis.

Il parcheggiatore abusivo ha denunciato due agenti di polizia che lo avrebbero vessato mentre svolgeva la sua attività nei pressi del cimitero dei Rotoli. Secondo il racconto del posteggiatore uno degli agenti quando redigeva i verbali avrebbe segnato somme inferiori rispetto a quelle sequestrate intascandone una parte. Nel corso della denuncia Patuzzo ha raccontato di essere stato costretto a salire sull’auto dei poliziotti che lo avrebbero portato in una spiaggia nei pressi del cimitero e qui lo avrebbero perquisito calpestando il suo decoro e la dignità.

Infine, il posteggiatore ha raccontato di avere subito ingiurie e minacce da un poliziotto e che, durante un ennesimo controllo, l’agente ha tentato di lasciare nella sua vettura un cacciavite per denunciarlo falsamente per porto abusivo di armi. Le indagini della sezione anticorruzione della squadra mobile di Palermo, grazie ad intercettazioni e riprese video, hanno dimostrato come Patuzzo nella denuncia, «abbia consapevolmente accusato i poliziotti, per cercare di delegittimare la loro credibilità ed indebolito l’accusa nel processo che lo vede imputato per i reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale nel corso di un intervento degli agenti accusati». Il parcheggiatore ha anche proposto del denaro ad un conoscente per ottenere la falsa testimonianza cercando di incastrare gli agenti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA