5 dicembre 2025 - Aggiornato alle 11:59
×

Banda di rapinatori arrestata a Palermo: volevano investire i proventi in droga

Sei persone arrestate dalla Polizia: colpi in diverse banche sia in Sicilia che nel resto d'Italia

Redazione La Sicilia

17 Febbraio 2023, 08:24

082421095-28350c50-6014-4ca3-8bb7-b73813753ec3

La Polizia, su delega della Procura della Repubblica di Palermo, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 persone, accusate di far parte di un’associazione per delinquere dedita alla commissione di rapine ai danni di istituti di credito, con la progettualità di commissione di una serie indeterminata di reati contro il patrimonio in generale, anche al di fuori del territorio siciliano.

L'indagine prende il via da un episodio di rapina con sequestro di persona, avvenuta il 4 aprile 2022 nella filiale Credem di Terrasini a seguito della quale il 27 aprile 2022 sono stati eseguiti 5 fermi nei confronti di altrettanti pluripregiudicati, tutti indagati per aver partecipato ognuno per la propria parte alla rapina in questione.

L'ampia attività di indagine ha consentito di acquisire elementi utili a ricomporre l’operatività del gruppo in chiave non episodica ma altamente organizzata. Importanti spunti investigativi sono pure giunti dall’intercettazione dei colloqui in carcere delle persone originariamente fermate, che hanno consentito di validare in chiave indiziaria, dunque, l’esistenza di un sodalizio criminale -riconosciuto dal GIP - dedito alla commissione di rapine anche in trasferta, radicato nel quartiere "Brancaccio". Quali partecipanti al sodalizio sono risultati altre due persone, oggi arrestate. Per uno dei due, peraltro, è stato riconosciuto in sede di contestazione il concorso morale anche per la rapina ai danni del Credem di Terrasini.

E' emersa l’esistenza di una cassa comune all’organizzazione, la specificità dei ruoli di ognuno dei partecipanti, una progettualità protesa al futuro in relazione alla commissione di moltissimi altri reati, la disponibilità di altre risorse comuni come mezzi di trasporto, la capacità di rigenerarsi nel tempo con l'elastica apertura a nuovi soggetti anche in ragione del naturale succedersi degli arresti, il mantenimento delle famiglie dei sodali in carcere.

Dalle diverse conversazioni captate è emerso anche che gli associati avevano intenzione di reinvestire i proventi illeciti derivanti dalle rapine in altri tipi di attività, quali l’acquisto di partite di droga da poter reimmettere sul mercato ad un prezzo maggiorato, nonché l’acquisto di beni immobili.