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Condizioni teatri, sfogo di Musumeci: Mio figlio, attore disoccupato per il suo cognome»

Di Redazione |

Palermo – “Ci sono i vertici di alcuni teatri stabili siciliani, come quello di Catania e di Palermo, che sono convinti di potere fare a meno della Regione. Mi sarei aspettato un po’ di umiltà da parte dei vertici che, una volta nominati, avrebbero avvertito la sensibilità, il garbo istituzionale, di presentarsi al governatore per dire “Presidente, che tipo di teatro pensa possiamo fare?”. Perché io sono stanco di questo mondo dell’arte”.

E’ lo sfogo del Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci nel corso della Giornata di studio sui teatri minori di Sicilia che si è svolta a Villa Malfitano, a Palermo. “Conosco questo mondo, anche perché ne fa parte il sangue del mio sangue, mio figlio che fa l’attore – dice Musumeci -, ma il teatro non deve essere arrogante, come certa politica. Altrimenti, si determina un corto circuito. Niente supponenza da parte di chi governa, ma neppure da parte di chi pensa di essere elite culturale, questo è condizione essenziale altrimenti il mondo dello spettacolo può venire a manifestare sotto il mio balcone ma non troverà mai interlocuzione, non accetto atteggiamento improntati solo alla presunzione che la politica non debba occuparsi del teatro”.

«Una volta rimodulato il Fondo di sviluppo e coesione, contiamo di pubblicare un bando rivolto ai proprietari dei teatri dell’Isola, pubblici e privati, per consentire loro l’ammodernamento e l’adeguamento delle strutture». «La cultura – ha sottolineato il governatore – non è un costo, ma uno straordinario investimento. Se saputa orientare e governare, essa può essere un’opportunità importante di crescita anche economica. E altre aree del Paese ci dimostrano che è così». Da un monitoraggio appena eseguito dall’assessorato per lo Spettacolo, e reso pubblico durante l’incontro, è emerso che i teatri minori in Sicilia sono ben 308, di cui 111 privati. Ma non tutte le sale sono utilizzate, sia per carenze strutturali e mancanza di requisiti di sicurezza, sia per la impossibilità finanziaria di assicurare la realizzazione di una stagione.

Infine sul figlio che ha scelto la strada artistica: «Mio figlio ha fatto la “Silvio D’Amico” ma è un attore disoccupato perché si chiama Musumeci e non appartiene a certe congiunture politiche e non ha protezioni politiche». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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