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Cefalù, anche sindaci e il vescovo al corteo per dire no alla chiusura dell'ospedale

A promuovere la manifestazione, il comitato cittadino Petralia Sottana, il Movimento civico "Pediatria a Petralia" e le consulte giovanili

Redazione La Sicilia

11 Novembre 2023, 14:26

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Corteo a Cefalù contro la chiusura dell'ospedale

Una manifestazione, che ha visto anche la partecipazione di sindaci, si è svolta a Petralia Sottana per protestare contro l’ipotesi di chiusura dell’ospedale «Madonna dell’Alto». All’iniziativa ha preso parte anche il vescovo di Cefalù Giuseppe Marciante, che ha parlati di "giorno del risveglio delle nostre comunità. Non possiamo dormire sogni tranquilli quando tanti problemi attanagliano la vita dei nostri territori".
«La comunità - ha aggiunto il vescovo - si è svegliata per portare all’attenzione di chi ci governa il tema dell’ospedale; tema di un diritto inalienabile dei cittadini. A maggior ragione per le aree interne. Il secondo risveglio deve essere quello sul tema degli incendi: occorre lavorare per prevenirli. L’altro tema sul quale dobbiamo svegliarci è quello delle strade: non possiamo accogliere turisti se non ci sono servizi: se un turista non trova un ospedale e non trova le strade, scappa. C'è ancora un altro problema serio: il tema del lavoro. Bisogna creare opportunità per i nostri giovani».

«Non importano i colori politici: la forza di un territorio - ha concluso - è il suo popolo. Sono contento che ci sono tanti giovani qui oggi, se scappano i giovani non c'è futuro».

A promuovere la manifestazione, il comitato cittadino Petralia Sottana, il Movimento civico "Pediatria a Petralia" e le consulte giovanili, coinvolgendo i sindaci del Distretto sanitario 35, i consigli comunali, le parrocchie della diocesi, le associazioni e i cittadini.
L’ospedale delle Madonie versa da tempo in condizioni di emergenza: negli ultimi anni sono stati smantellati il punto nascita e il reparto di ortopedia, cardiologia, mentre l'ospedale si trova privo del reparto di pediatria dal 2021, quando l’ultimo pediatra che vi lavorava è andato in pensione. Ad oggi, il corretto funzionamento del presidio sanitario è messo in crisi dalla mancanza di 60 unità tra medici e personale sanitario, che rischia di portare alla chiusura del reparto di medicina e chirurgia, sancendo di fatto la morte della struttura.

«L'ospedale Madonna dell’Alto - spiega Damiano Librizzi del comitato cittadino Petralia Sottana - è l’unico presidio sanitario delle Alte Madonie. Se dovesse chiudere questa struttura, saremmo costretti a spostarci a Cefalù o Termini Imerese, vale a dire a circa 70km di distanza. È inaccettabile che l’entroterra siciliano, che vive già tante difficoltà legate alla carenza di infrastrutture e servizi, rischi di essere privato anche dell’ospedale».

«È inutile parlare del diritto a restare in questi posti, se non si riescono a garantire diritti fondamentali, come quello alla salute» - spiegano Aldo Nasello e Tiziana Albanese delle Consulte Madonie -. Quella per salvare l’ospedale Madonna dell’Alto è una battaglia per salvare il futuro delle Madonie e di quei giovani che, nonostante le difficoltà, provano a non cedere al ricatto dell’emigrazione forzata».
«Senza salute non si può vivere nelle aree interne - spiega il sindaco di Petralia Sottana, Pietro Polito, a nome dei colleghi del distretto sanitario 35 -. Vogliamo che il lungo lavoro che da più di un anno ha coinvolto tutte le parti in causa, compresa l’Asp di Palermo e l’assessorato regionale della Salute, venga realizzato. La cosa più urgente oggi è che arrivino nuovi medici per riempire i reparti a rischio chiusura. Non ci possono essere cittadini di serie A e di serie B».